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Lombardia: alcol e droghe, 4 azioni per la lotta alle dipendenze

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Lombardia: alcol e droghe, 4 azioni per lotta a dipendenze

Coordinamento multilivello degli interventi e della programmazione intersettoriale, estensione dell'impatto delle azioni di prevenzione,

coinvolgimento attivo dei cittadini nelle iniziative della Rete regionale di Prevenzione, sviluppo delle competenze di professionisti e amministratori locali. Sono questi i quattro assi che caratterizzano le indicazioni operative 2011-2012 elaborate da Regione Lombardia per

l'attuazione delle azioni di prevenzione del consumo di sostanze che provocano dipendenza come droghe e alcol. La strategia che Regione

Lombardia intende promuovere - contenuta in una delibera approvata dalla Giunta su proposta dell'assessore alla Famiglia, Conciliazione,

Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli - recepisce i principi del Piano d'Azione Ue in materia di lotta alla droga 2009-2012, le
disposizioni del Piano Socio-Sanitario Lombardo 2010-2014, che enfatizza l'impegno nel contrasto al diffondersi di atteggiamenti di

tolleranza verso l'uso di droghe, e i provvedimenti approvati su questa materia dalla Giunta regionale negli ultimi quattro anni. Tra questi,

l'ultimo in ordine di tempo, inserisce anche una serie di azioni di prevenzione tra gli obiettivi assegnati ai Direttori Generali delle ASL e

della Aziende Ospedaliere.
"L'attuale mercato delle droghe e delle sostanze d'abuso - spiega Boscagli - ha assunto caratteri di tipo intergenerazionale e

interculturale: in Lombardia sono stati rotti i confini del disagio e dell'emarginazione perché i fenomeni oggi riguardano trasversalmente

ampie fasce di popolazione". "L'uso di sostanze cosiddette 'performanti' come la cocaina e le anfetamine - aggiunge l'assessore - risulta

essere più compatibile con la vita quotidiana, anche lavorativa, e di conseguenza c'è una minore percezione del rischio. Alcune droghe come

la cannabis, ad esempio, sono percepite, in particolare dalle persone più giovani, come innocue, così come accade per l'alcol".
Di qui la proposta di una strategia regionale per il contenimento e la riduzione del consumo di sostanze illegali in tutto il territorio

regionale introducendo modelli di contrasto più aderenti ai nuovi bisogni. "E' indispensabile - aggiunge Boscagli - che l'azione preventiva

superi la tradizionale concezione che ne vede la progettazione e la programmazione quasi esclusivamente confinate nell'ambito del Sistema dei Servizi socio-sanitari per le Dipendenze. Al contrario, vogliamo

valorizzare una varietà di risorse e di responsabilità sociali, culturali, educative, politiche, presenti in regione". In questo quadro il

Dipartimento Dipendenze assume il ruolo di nodo e snodo della rete territoriale di settore. L'integrazione tra i Servizi dell'area

consultoriale e quelli che fanno capo al Dipartimento Dipendenze diventa lo strumento per migliorare la capacità preventiva dell'intero

sistema di intervento; i Piani di Zona e i Piani Integrati per la Promozione della Salute si incrociano e qualificano la loro capacità di

integrarsi anche grazie alle conoscenze scientifiche e sociologiche elaborate e messe a disposizione dall'ORED (Osservatorio Regionale

Dipendenze).
Il luogo tecnico a supporto dell'elaborazione delle strategie e delle partnership presenti sul territorio sarà la Rete Regionale
per la Prevenzione insieme alle Reti Locali promosse da ciascuna Asl. La Rete Regionale Prevenzione potrà contare sul lavoro del Tavolo

Tecnico Regionale Prevenzione dipendenze (TTRP), su quello del Gruppo di Approfondimento Tematico (GAT), di prossimo avvio, sul rafforzamento delle interazioni previste dall'accordo di collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale e sulla sperimentazione del Modello lombardo

delle Scuole che promuovono salute.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)