Londra: gli under 18? Non possono acquistare alcolici
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L'alcol è a portata di mano, ma anche a Londra le regole sono ferree. La prima legge voluta dal sindaco conservatore di Londra, Boris Johnson, è stata quella che vieta di portare sui mezzi pubblici bottiglie aperte o bicchieri di alcolici. Inoltre dopo la mezzanotte è proibito bere fuori dal locale (sia bar che ristorante) dove si acquista il drink, anche se ci sono i tavolini fuori a disposizione dei clienti. I minori di 18 anni non hanno il permesso di acquistare alcolici. La polizia ha la facoltà di confiscare l'alcol e avvertire i genitori, ma non di comminare multe.
L'obiettivo è la tolleranza zero per arginare il più possibile i problemi legati all'ubriachezza e al binge drinking (il bere senza freni). Non esiste però un coprifuoco per la vendita. Anzi. Dal 2005 una legge permette anche ai pub con speciale licenza di rimanere aperti 24 ore su 24 (prima avevano l'obbligo di chiudere alle 23). Il governo, però, ha recentemente bandito gli happy hour, le ore serali tra le 17 e le 19, durante le quali i locali offrono solitamente alcol a prezzo scontato e sta conducendo una campagna per eliminare le offerte speciali su birre e super alcolici dei grandi supermercati come Tesco e Sainsburys. L'idea del ministero dell'Interno è quella di stabilire un prezzo fisso per l'alcol, che oggi, si calcola, costa il 69% in meno rispetto al 1980. Le ultime statistiche sono allarmanti: il numero di 16-17enni ricoverati in ospedale per problemi legati all'ubriachezza è aumentato del 95% rispetto al 2002. E in Inghilterra dieci milioni di persone bevono più della quantità considerata accettabile, con un costo per il Servizio Sanitario Nazionale di quasi 3 miliardi di sterline all'anno.