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Londra, iniziativa "Stoptober": niente sigarette per 28 giorni

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Sigarette al bando per un mese, l'idea di Londra

Fumatori del Regno smettetela, almeno per un mese. La campagna di disintossicazione di massa parte il primo ottobre con l'invito a otto milioni d'inglesi: niente sigarette per 28 giorni. L'iniziativa «Stoptober», finanziata dal ministero della Sanità e promossa da Cancer Research Uk con la British Heart Foundation, punta a un autunno senza fumo nella convinzione che le probabilità di smettere definitivamente siano cinque volte più alte per chi abbia superato il periodo finestra di quattro settimane, come spiega la consulente del governo in materia sanitaria Sally Davies: «Un modo per incoraggiare quanti vogliono perdere il vizio, sappiamo che sono tanti». Due terzi dei fumatori, secondo la Heart Foundation. Spot radio e tv, un servizio sms, la pagina Facebook «Smokefree», eventi in tutto il Paese e, su richiesta, un «kit motivazionale» con materiale informativo sulle terapie, questionario di valutazione sul grado di dipendenza, cerotti e chewing gum sostitutivi della nicotina. Più che incoraggiamento, un bombardamento per promuovere l'intolleranza sociale al tabacco emodificare in profondità la percezione di una dipendenza che in Gran Bretagna uccide ogni anno 100 mila persone, a fronte di 200 mila giovani che prendono l'abitudine. Il fumo è la prima causa di morti precoci, alla quale è riconducibile un decesso per tumore su quattro. Nella sola Inghilterra le cure di patologie legate al tabacco ricadono annualmente sul Servizio sanitario nazionale per 2,7 miliardi di sterline (circa 3,3 miliardi di euro). La manovra si ricollega a una più ampia mobilitazione di associazioni di medici e attivisti che hanno ambiziosamente fissato al 2032 il limite entro il quale trasformare la Gran Bretagna in un «Paese senza fumo»: «obiettivo realistico » nelle stime del Comitato consultivo sul tabacco del Royal College of Physicians, che raccomanda di aumentare il prezzo delle sigarette ed eliminare imarchi dalle confezioni sull'esempio australiano. Sfidando le multinazionali, il ministero della Sanità si dice «aperto all'idea», in sintonia con la linea della fermezza che negli ultimi anni ha sostenuto misure come l'innalzamento da 16 a 18 anni dell'età per poter acquistare sigarette, i divieti di fumare nei luoghi pubblici e pubblicizzare tabacco. La battaglia non si ferma nonostante un trend di generale diminuzione del numero di fumatori (anche in Italia, dove fumano in 10,8 milioni, due persone su dieci, il 2012 è l'anno che ha registrato il primo calo dal 1957). Da domani smettiamo. È più facile se non si è soli. «Siamo animali sociali, agiamo in gruppo e c'influenziamo a vicenda», spiega Robert West del dipartimento Studi sul tabacco dell'University College di Londra. Uniti nella lotta e nella depressione post-feriale,manipoli di fumatori condivideranno il primo buon proposito dell'autunno e il trauma del distacco, sostenuti dalla società nell'epica resistenza al richiamo delle bionde. Fumatori braccati. Gli organizzatori promettono che «Stoptober» sarà anche divertente. Per gl'insofferenti ai programmi di riabilitazione e i contrari alle ingerenze dello Stato in fatti delicati come il vizio privato, sarà un mese duro. «Vale la pena tentare», dice il ministro degli Affari sociali Norman Lamb. Lui ci prova da una settimana.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)