Londra: ubriachi minacciano attentato, l'aereo non parte
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È successo a Londra. E a Boston un odore sospetto su un volo fa chiudere lo scalo per mezz'ora
IL GIORNALE.it 10 gennaio 2010
Mentre tutto il mondo discute di body scanner e rafforza le misure di sicurezza dopo il mancato attentato sul volo Amsterdam-Detroit del giorno di Natale, la polizia inglese ha arrestato a Heathrow, il principale scalo londinese, tre uomini, accusati di aver «minacciato verbalmente» di far esplodere un aereo diretto a Dubai. Minacciato verbalmente per il semplice motivo che i tre uomini, stando alle prime ricostruzioni riferite dal canale SkyNews, erano ubriachi e hanno dato in escandescenze per cause non chiare. L'aereo della Emirates Airlines avrebbe dovuto lasciare Londra alle otto di sera di venerdì (le 21 in Italia), ma, mentre era già sulla pista di decollo, ha fatto marcia indietro ed è tornato ad un'area di parcheggio, dove una squadra antiterrorismo è salita a bordo per perquisire tutto l'aeromobile, mentre alcuni colleghi hanno fatto scendere i tre uomini arrestati, tutti cittadini inglesi. Nell'aereo non è stato trovato nulla di anormale o pericoloso e la reazione della polizia non ha creato, secondo quanto ha riferito un portavoce dello scalo, problemi al normale traffico di Heathrow.
Ben diversa è stata la situazione nell'aeroporto di Boston: il «Logan» è rimasto chiuso per 30 minuti perché, da un volo Delta Air Lines in partenza, qualcuno ha sentito un odore sospetto. L'aereo era diretto a Columbus, in Ohio, e aveva già a bordo 25 passeggeri, che sono stati fatti sbarcare assieme ai tre membri dell'equipaggio, mentre il volo 6049 veniva controllato. Anche qui falso allarme: le autorità ritengono che l'odore sospetto provenisse da un fluido anti-gelo e, stabilito questo, l'aeroporto ha potuto riprendere a funzionare normalmente.
Nello stesso giorno la polizia americana ha bloccato l'uomo che domenica scorsa ha mandato in tilt Newark, nel New Jersey, uno degli scali che servono New York. Haison Jiang, 28 anni, è uno studente cinese che non voleva altro che scambiare un bacio con la fidanzata. L'unico problema è che per farlo ha approfittato di quando l'addetto alla sicurezza responsabile di quell'area si è assentato per superare la zona delimitata, raggiungerla, abbracciarla, baciarla e poi allontanarsi con lei. Per questo la polizia ieri si è presentata a casa sua con un mandato d'arresto: fortunatamente per lui, però, non rischia molto. L'unica accusa è di «spavalda violazione» della zona di sicurezza: ora è libero ma la prossima settimana si deve presentare davanti al giudice, che potrebbe condannarlo a un massimo di 30 giorni di prigione. Il reato contestatogli è poco più che un'infrazione e non sembra affacciarsi all'orizzonte alcuna aggravante, nonostante il clima da «allarme terrorismo».