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Loreggia (PD): minorenni alla sagra con il Gin nel borsone

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Cinque ragazzi di cui solo tre maggiorenni, tutti extracomunitari, sono arrivati alla festa paesana per scolarsi superalcolici

Gli agenti della Polizia municipale li hanno individuati e dentro una sacca sportiva hanno trovato le bottiglie

IL GAZZETTINO 15 Agosto 2009

Ragazzi, alcuni di loro giovanissimi, per l'esattezza tre maggiorenni e due minorenni di poco più di quattordici anni. In apparenza non stanno facendo nulla di male. Gli agenti della polizia municipale dell'Unione dei Comuni del Camposampierese li hanno beccati, invece, con numerose bottiglie di birra appena scolate e, vicino, un borsone sportivo da calcio, anche questo apparentemente innocuo. Dentro ci si aspetta di trovare scarpe e magliette da calcio.
Quando il borsone viene aperto i vigili urbani scoprono all'interno tutt'altro che l'occorrente per un allenamento sportivo, ma piuttosto per una sonora e pericolosa sbronza. Nel borsone ci sono infatti bottiglie di birra, vino, quindi liquori e superalcolici. Il fatto è accaduto l'altra sera, poco dopo le ventitré. I tre maggiorenni e i due minorenni arrivano a Loreggia da alcuni comuni limitrofi trevigiani, per l'esattezza Resana e Vedelago, per divertirsi un pò, come tanti ragazzi della loro età, alla sagra paesana. Quella in questione è la tradizionale e rinomata Sagra di San Rocco di Loreggia. In circolazione anche alcuni agenti della polizia municipale dell'Unione dei Comuni del Camposampierese. Girano in mezzo a giostre e stands e vigilano sul corretto andamento della festa patronale.
Sfruttando un momento di calma una pattuglia compie un giro di perlustrazione nei parcheggi, in posti isolati, nei quartieri periferici della zona sagra. Vicino al campo sportivo, seminascosti dalla vegetazione, gli agenti scorgono i cinque ragazzi. Scatta il controllo. Sono tutti extracomunitari. Vicino a loro vengono rinvenute un bel pò di bottiglie di birra già vuote. Poco lontano, seminascosto, il borsone. Non si sa se tutte quelle bottiglie dovessero essere scolate dai cinque o vendute.
Nessuno rivendica la proprietà della borsa. Nessuno di loro conosce la provenienza dell'alcol. Finchè il più piccolo, con fare da «capo» spiega che la borsa è sua e che il contenuto è la rimanenza di una festa fatta qualche giorno prima. Tutti i ragazzi vengono identificati, le bottiglie aperte e svuotate, il borsone preso in prestito dagli agenti e messo a disposizione dei genitori dei minori convocati al Comando di Camposampiero. I ragazzi sono ripartiti in sella alle loro biciclette e se ne sono tornati a casa. Non hanno trovato nulla da dissetarsi, tanto meno negli stand della sagra dove, grazie a un'iniziativa della Pro Loco in raccordo con i Vigili, è stata vietata, con tanto di cartello, la somministrazione di bevande alcoliche ai minori. Ai genitori spetta, ora, il compito più arduo.