Lotta bipartisan alla movida
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«Niente alcol in strada, orari ridotti e sanzioni ai locali». I residenti anti-movida: impariamo da Roma e Bologna
La lotta alla movida selvaggia si scopre bipartisan: «Milano impari da Bologna e Roma». È il consiglio che il comitato La Cittadella, zona Ticinese, rivolge a Letizia Moratti in un convegno organizzato per mercoledì al teatro alle Colonne (ore 17.30). È l'appello lanciato da un quartiere «sotto assedio». I cittadini presenteranno, tra gli interventi, due videointerviste a Sergio Cofferati (Pd) e Gianni Alemanno (Pdl). Il primo, da sinistra, sostiene che «lo stile di vita scelto da alcuni non può diventare impedimento alla vita normale di altri»: ecco perché, a Bologna, alle 10 di sera scatta il divieto di birra in strada. Il secondo, da destra, vuole «separare l'incultura dello sballo dalla cultura del divertimento»: per questo, a Roma, il locale fracassone viene sbarrato alla terza segnalazione negativa dei vigili. L'incontro s'intitola «EXPOsti al rumore» e il logo è già un manifesto: «Milano è una città viva e creativa, aperta ai giovani, che vive giorno e notte...», certo, ma i residenti vogliono che siano «difesi» anche i loro diritti. Salute e riposo. Ci prova Cofferati a Bologna: i locali delle zone molto abitate chiudono prima. E ci prova Alemanno a Roma: una task force di polizia e vigili tiene sotto controllo le discoteche e i bar «problematici». Così Pierluigi Maestro, presidente della Cittadella: «Noi non siamo contro le luci e agli eventi che danno lustro alla città...». Ma? «Contro gli eccessi insopportabili. Bisogna fermare subito gli aspetti più deleteri della movida», cioè rumore, alcol, spaccio e degrado. Le proposte dei cittadini: no ai tavolini e all'invasione dei marciapiedi, sì ai dehors insonorizzati; divieto di consumo di bibite fuori dai locali; regole e sanzioni per i pubblici esercizi. Il convegno si aprirà con un altro video: le immagini di una notte in Porta Ticinese. Migliaia di persone in strada, un concerto improvvisato, il tram bloccato, i residenti che non dormono e così filmano la movida, telefonano a vigili e polizia, e vigili e polizia non arrivano: «Siamo carcerati».