Lucca: «Basta con i bar per ubriacarsi»
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Brancoli: la città si tiene viva con eventi non con la vendita di alcool Mi rifiuto di credere che non ci sia altro modo per divertirsi
LUCCA. «Serve la città aperta anche di sera. Ma non serve che siano aperti solo i bar dove i giovani si possono ubriacare». Marco Brancoli Pantera, presidente della commissione turismo, promette che in una delle prossime sedute affronterà la questione, sollevata di nuovo da Francesco Colucci, direttore dell'Apt, del prolungamento degli orari e delle iniziative serali per il centro.
Anche per Teresa Leone, rappresentante del Pd in commissione turismo, è necessario animare la città di sera «come dimostra il fatto che Edison, l'unica attività (è una libreria) aperta fino a tardi è sempre piena di persone». Sulla necessità, quindi, di cancellare la città a due velocità - viva di giorno, spenta di sera - si trovano d'accordo destra e sinistra, anche se ci sono divergenze su come rendere attraente il centro dopo le 20. «Mi rifiuto di pensare - esordisce Brancoli Pantera - che una città sia viva solo se si permette di tenere aperti i bar fino a tardi in modo da avere un centro pieno di ragazzi ubriachi. Questa non è programmazione turistica ma, semmai, un sintomo di degrado. Diverso, invece, è il ragionamento se si pensa di vivacizzare la città animandola con attività che coinvolgano il turista: musica, teatro e così via. Oltretutto garantire che certi locali possono dare da bere fino a tardi è un messaggio sbagliato: non si può intendere la città viva solo se è piena di ragazzi alticci che schiamazzano. Prima di tutto bisogna puntare alla vivibilità». E questo, per Brancoli, comporta attenzione per chi vive nel centro «che non deve avere problemi a trovare un parcheggio o a dormire perché la pulizia delle strade inizia alle 5 del mattino. Sono d'accordo di trasformare Lucca in una città aperta al turismo e ai turisti, ma non solo a quelli: prima bisogna pensare ai lucchesi». Anche se, secondo Teresa Leone, pensare ai lucchesi, di fatto, significa pensare anche ai turisti. «Una delle prime richieste che come sinistra abbiamo avanzato è quella di prorogare gli orari dei musei, dei negozi, senza limitarci a tenere aperti solo bar e ristoranti. Risposte in questo senso, però non mi sembra che ce ne siano: basta pensare che oggi è a rischio perfino la stagione del cinema all'aperto». È evidente - aggiunge Teresa Leone - che ha ragione Colucci; bisogna offrire eventi alle persone, lucchesi e turisti «che dopo cena non sanno che cosa fare. E spesso finiscono di cenare presto, visto che molti locali chiudono la cucina già alle 22. Noi avevamo proposto anche di tenere aperto uno spazio bello e attrezzato come l'Agorà, ma non ci siamo mai riusciti. Le uniche risposte finora avute dal Comune sul turismo e sull'offerta serale è stato un accanimento contro i locali dove si ritrovano i giovani. Ma non mi sembra questo il modo di affrontare la questione».