Ma uno che guida col tasso alcolico allo 0,66 non è un mostro
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La vicenda è delicata. Drammaticamente delicata. Ci vuole il massimo tatto, io ci proverò e mi scuso sin da ora se in parte potrò urtare la sensibilità di qualcuno di voi, magari coinvolto nei suoi affetti più cari a riguardo della tragedia che vado a raccontarvi. Nella notte fra sabato e domenica, in Romagna, sono morte due splendide ragazze, di 18 e 20 anni: si chiamavano Perla e Giorgia, avevano la vita davanti, tanti sogni, un cammino di felicità ancora da percorrere. Tutto, in un attimo, si è infranto contro un Bmw che ha azzardato un sorpasso nella nebbia fitta di quella notte. E' finita così, l'esistenza di Giorgia e Perla. Al volante di quel Bmw c'era un ragazzo di 24 anni, di Modena: fa l'elettricista, era incensurato. Jonathan, è questo il nome del ragazzo, stava tornando da una cena al mare con i suoi amici. Dall'altra notte questo ragazzo piange, disperato: per quelle due povere ragazze ma anche per sè, perchè è stato arrestato. L'accusa: omicidio colposo plurimo, aggravato dal fatto che alla prova con l'alcoltest è stato trovato positivo: 0,66, sopra lo 0,50 si è fuorilegge. In queste ore si discute e si discuterà della legittimità dell'arresto di questo ragazzo, perchè (come spesso capita in Italia) alcune leggi si contraddicono fra di loro. ma non è di questo che voglio parlare. Sarà materia di giudici e avvocati. Io faccio un lavoro splendido e spesso anche invidiato: il giornalista. Ma a volte questo lavoro può diventare anche dannato. Diventa dannato quando si finisce per diventare degli insensibili trasportatori di fredde e spesso ipocrite notizie di agenzia e ci si pulisce la coscienza facilmente, dicendo che così fan tutti, così han fatto tutti. Su questa tragedia abbiamo scritto che questo ragazzo è un ubriaco che ha ucciso due ragazze. Lo abbiamo fatto passare tutti per un mezzo mostro. Io non so chi sia Jonathan, mi raccontano di un normalissimo 24enne e mi fido. Mi ribello però _ e contemporaneamente mi inchino al dolore dei familiari e degli amici di Giorgia e Perla _ alla catalogazione delinquenziale di Jonathan. Con 0,66 di tasso alcolico, non si è pazzi ubriachi. 0,66 vuol dire più o meno un bicchiere scarso in più di vino, rispetto al consentito, a stomaco pieno fra l'altro. 0,66 lo abbiamo avuto tutti, almeno una volta nella vita: e chi è senza peccato (e non è astemio) scagli la prima pietra. E vorrei vedere voi, io, sbattuti in prima pagina come i nuovi mostri italiani dopo una simile tragedia che è tragedia per tutti. Deve pagare, dovrà pagare Jonathan, per carità: è giusto così. Ma io mi domando, vi domando: oggi Jonathan è il mostro, ma se all'alcoltest avesse avuto 0,49 anzichè 0,66 cosa avremmo detto e scritto? E poi: lo avrebbero arrestato?Io passo per 'forcaiolo' su questi temi e proprio per questo mi sento di scrivere queste righe. Se Jonathan avesse avuto un tasso alcolico di 2 (e allora sì che si poteva definire ubriaco) avrei detto: togliamogli la patente a vita e teniamolo dentro per un bel pezzo. Ma 0,66, caspita, è un soffio di alcol in più. Che non può, non deve rovinare per sempre la vita di un ragazzo di 24 anni. Questa dannata storia _ c'è anche una ragazza di 22 anni che è ancora in prognosi riservata _ ha già fatto troppe vittime, non allunghiamo l'elenco. Un colpevole c'è, ed è evidente. Si chiama Jonathan: puniamolo, ma non massacriamolo. Non è un mostro. Mi permetto di dire che questa sete di vendetta non serve a nulla e a nessuno, neppure a chi amava Giorgia e Perla.