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Malattie mentali, verso un'età dell'irragionevolezza

Malattie mentali, verso un'età dell'irragionevolezza

MALATTIE MENTALI, VERSO UN'ETA' DELL'IRRAGIONEVOLEZZA
La loro diffusione nei paesi ricchi aumenta, insieme ai costi connessi. Ecco perché rischiano di diventare la prossima grande emergenza sanitaria


Una prossima grande "epidemia" sanitaria, una sorta di "età dell'irragionevolezza". Così la rivista Economist prefigura il problema delle malattie mentali nei prossimi decenni in un articolo intitolato "Mental illness. The age of unreason". Le patologie psichiatriche quali ansia, depressione o disturbi bipolari, e quelle neurologiche, come Alzheimer e demenze, sono in aumento dei paesi ad alto reddito e il loro peso economico diretto e indiretto è altissimo.


Un quadro che rende necessario, per i sistemi sanitari e per le Agenzie regolatorie del farmaco, «far fronte all'impatto di queste patologie non solo sulla salute e sulla qualità della vita della popolazione, ma anche sulla sostenibilità dei costi dell'assistenza, delle terapie farmacologiche e di supporto, anche in considerazione dei livelli ancora troppo bassi di aderenza ai trattamenti che si registrano ad esempio in Italia», si legge sul sito del'Aifa, che dedica al tema un approfondimento sul proprio sito.


Il rapporto dell'Harvard school of public health e del World economic forum, citato dall'Economist, stima il costo delle malattie mentali in tutto il mondo tra il 2011 e il 2030 in oltre 16 trilioni di dollari in termini di mancata produzione, più di patologie oncologiche, cardiovascolari, respiratorie croniche e del diabete.


I disturbi mentali sono già nei Paesi ad alto reddito la principale causa di perdita di anni di vita per morte prematura e disabilità (17,4%), seguiti dal cancro (15,9%), dalle malattie cardiovascolari (14,8%), dagli infortuni (12.9%) e dalla malattie muscolo-scheletriche (9,2%).


Secondo i dati forniti dall'Ocse nel suo focus "Fare i conti con la salute mentale", la depressione grave, il disturbo bipolare, la schizofrenia e le altre malattie mentali gravi riducono la speranza di vita in media di 20 anni rispetto alla popolazione generale, in modo analogo alle malattie croniche come le malattie cardiovascolari. Il 5% della popolazione mondiale in età lavorativa ha una severa malattia mentale e un ulteriore 15% è affetto da una forma più comune. Una persona su due, nel corso della vita, avrà esperienza di un problema di salute mentale e ciò ridurrà le prospettive di occupazione, la produttività e i salari.


«I costi diretti e indiretti della malattia mentale, secondo le statistiche Ocse, possono superare il 4% del Pil. I costi indiretti includono le spese mediche, dovute a una maggiore necessità di assistenza sanitaria, e i costi per servizi sociosanitari come l'assistenza a lungo termine», si legge sul sito Aifa. «La salute mentale inoltre può far lievitare il costo dei trattamenti per altre patologie, ad esempio la terapia del diabete è più costosa quando il paziente soffre anche di depressione e le persone con una salute mentale non buona hanno maggiori probabilità di soffrire anche di cancro e di malattie cardiovascolari».


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.healthdesk.it/sanit/malattie-mentali-verso-unet-dellirragionevolezza-1438085983


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)