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Maltrattata dal marito ha taciuto per 30 anni

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Ferrara- Minacce, offese, botte da orbi. Per 30 lunghissimi anni. Tutto questo nel silenzio delle quattro mura di casa. Fino all'ultimo affronto, devastante quanto terribile, sferrato per mano di chi, da una vita, le viveva accanto e, 20 anni prima, le si era legato in matrimonio promettendole di amarla e rispettarla fino all'ultimo dei suoi giorni. Una storia drammatica che arriva da un'abitazione del centro città e che ha per protagonisti due coniugi settantenni ferraresi (per ragioni di delicatezza non forniremo le loro generalità).
INFERNO A portare alla luce la vicenda è stato l'ultimo gesto messo in atto dall'uomo nei confronti della moglie. Due giorni fa al centralino della questura arriva una chiamata di emergenza per una lite in famiglia. E' la signora a telefonare, grida all'apparecchio. Poco prima suo marito era tornato a casa, ubriaco fradicio come capitava ormai da tempo; aveva cominciato ad offenderla poi, sul divano, di strangolarla. La donna era riuscita a fuggire barricandosi in cucina e riuscendo a chiamare la figlia e la polizia. Lui l'aveva raggiunta e con un cuscino tentato di soffocarla. Davanti agli agenti la pensionata è definitivamente crollata, da 30 anni «lui mi percuote, mi minaccia, mi ingiuria dentro casa».
L'ALCOL L'uomo, da quanto appreso, ha serissimi problemi di alcol e molto spesso, tornando a casa in evidente stato di ebbrezza, perde la testa e picchia con violenza la compagna. Ma le sue angherie sono sempre rimaste sigillate lì, volontariamente, dentro la loro abitazione. L'unica a conoscere la verità era la figlia alla quale la madre ha sempre raccontato il suo inferno. Ma sia lei, sia la vittima hanno sempre avuto paura di esternare le violenze di quell'uomo. Soprattutto la signora si è sempre barricata dietro ad un muro di vergogna per ciò che la gente potesse pensare della sua famiglia. Per 30 anni, così, ha subito in silenzio nella timida speranza che qualche cosa potesse, per lei, migliorare. Ma l'altro giorno non ce l'ha più fatta.
DENUNCE L'uomo è stato trasportato al Sant'Anna dove gli è stato riscontrato un valore nel sangue, legato alla sua dipendenza con l'alcol, molto vicino alla soglia di morte. Di tutto questo i poliziotti dell'Upgsp hanno informato immediatamente il pm di turno Ombretta Volta che ha mostrato grandissima sensibilità e attenzione. Vista la situazione del marito, nonostante esistessero gli estremi per un arresto per tentato omicidio, al momento gli inquirenti si sono limitati a denunciarlo per minacce gravi, percosse, maltrattamento in famiglia e omessa custodia di armi (per una pistola e 200 pallottole sequestrate nell'abitazione). Non è escluso però che nelle prossime ore dalla Procura possano arrivare novità.
LIVIDI Davanti ai poliziotti la signora ha mostrato le feriti, i lividi, le cicatrici di 30 anni di massacro. Ora ha deciso di trasferirsi dalla figlia per cercare quella tranquillità che da troppo tempo non trova. Lontano, forse per sempre, dal marito aguzzino.