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Mangiatori compulsivi: quando il cibo diventa una dipendenza

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Mangiatori compulsivi: quando il cibo diventa una dipendenza


E' notte, ma non riesci a dormire. Oppure ti svegli all'improvviso, senza ragione. Il pensiero diventa ossessione. Ossessione verso il gelato nel freezer o i salumi nel frigo, o i biscotti in dispensa. Un'ossessione che non lascia tregua, un bisogno che va soddisfatto. E' ciò che accade a chi è un 'mangiatore compulsivo'.


Per qualcuno è l'alcol, per altri è il gioco d'azzardo, per altri ancora è il cibo. David Kessler, professore dell'Università della California ed ex commissario della Food and Drug Administration, non ha dubbi: si tratta sempre di una forma di dipendenza e come tale andrebbe trattata.


Il mix tra zuccheri, grassi, sale ha sul cervello un effetto simile a quello di uno stupefacente, scatenando una serie di reazioni chimiche che garantiscono una sensazione di benessere che spinge a ripetere l'esperienza all'infinito. E si cerca di amplificare il benessere aumentando la quantità di zuccheri o grassi assunti.


Il risultato più evidente di questa ossessione è l'obesità, ma il disturbo dell'alimentazione provoca seri danni alla qualità della vita del mangiatore compulsivo, compromettendo lavoro e rapporti sociali. Nora Volkow, direttore del National Institute on Drug Abuse dei National Institutes of Health, è convinta che l'alimentazione compulsiva abbia a che vedere anche con il condizionamento.


Quello che spinge il tossicodipendente a non riuscire a fare a meno di assumere la droga è lo stesso meccanismo biologico e chimico che spinge una persona che va al cinema a mangiare popcorn. Un riflesso condizionato dal quale non si può scappare.
Dipendenza o condizionamento? Forse i due aspetti vanno a braccetto, complici anche fattori scatenanti come lo stress, i problemi personali o quelli economici. Ed ecco che l'esigenza di mangiare non nasce dalla fame, ma da un bisogno psicologico.


Ed alcuni cibi in particolare diventano davvero irresistibili. Quel che è certo è che sono nate numerose associazioni che trattano il problema proprio come fanno gli alcolisti anonimi. Ad esempio Overeaters Anonymous è un'associazione mondiale che organizza gruppi di mutuo aiuto, riunioni periodiche e ha studiato un fitto programma che passo dopo passo si propone di aiutare a superare la propria dipendenza.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)