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Marijuana e mancanza di controllo nei comportamenti: uno studio italiano

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Marijuana e mancanza di controllo nei comportamenti: uno studio italiano
Titolo originale e autori: Nazzaro C., Greco B., Cerovic M., et al. SK channel modulation rescues striatal plasticity and control over habit in cannabinoid tolerance. Nature Neuroscience, vol. 15, (no. 2), pp. 284--293, 1546-1726-


I neuroscienziati del Brain Technologies di Genova hanno scoperto come la marijuana interferisca sull'attività del sistema endocannabinoide, modificando i comportamenti abituali. L'attività degli endocannabinodi, sostanze prodotte naturalmente dall'organismo, è fondamentale per mantenere una corretta attività neuronale nello striato dorso-laterale, coinvolto nei comportamenti abituali.
I ricercatori hanno dapprima insegnato ai topi un compito che se eseguito in modo corretto comportava una gratificazione (cioccolato o zucchero). In seguito, hanno indotto farmacologicamente un surplus di attività per i recettori degli endocannabinoidi attraverso la somministrazione ripetuta di THC e ne hanno studiato le conseguenze sulla funzionalità neuronale. E' stato osservato che gli animali ripetevano le stesse azioni, nonostante non ci fosse più la possibilità di ricevere alcuna gratificazione.
La mancata regolazione dell'attività degli endocannabinoidi, causata dall'assunzione continuativa di THC, risulta in un'alterazione delle funzioni sinaptiche nello striato dorso-laterale, che si traducono nella messa in atto di azioni automatiche e ripetitive. I comportamenti ripetitivi sono sintomi tipici della tossicodipendenza e di altre patologie neurologiche o neuropsichiatriche.
I ricercatori hanno inoltre identificato una possibile soluzione farmacologica, la apamina, una sostanza capace di ripristinare la plasticità neuronale e un comportamento corretto nei topi a cui era stato precedentemente somministrato il THC.
Questo studio contribuisce alla comprensione di come il cervello generi e mantenga i comportamenti automatici e come eviti che questi prendano il sopravvento. Inoltre, fornisce un nuovo trattamento farmacologico, che necessita di ulteriori sperimentazioni, per chi abusa di cannabis e per altre patologie neuropsichiatriche.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)