Marijuana, l'84% dei minorenni la usa
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Marijuana, 84% dei minorenni si fa le canne
di Beatrice Boero
Giovani e droghe leggere, un fenomeno inquietante. Marijuana, hashish, o, più comunemente "canna" o "spinello". Perché si inizia a fumare?
Quanto sono diffuse queste sostanze? E quali danni possono comportare?
La percentuale d'uso dello spinello fra i ragazzi minorenni è piuttosto inquietante, si parla addirittura dell'84%. E' il profilo stesso
dell'utente consumatore che è cambiato. Non si tratta di ragazzi emarginati, ma di "rampolli bene", istruiti, benestanti, che ne fanno uso
anche per noia, o per provare sensazioni forti.
Secondo dati recenti dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, in Italia la sostanza stupefacente più diffusa è
proprio la cannabis, ed a farne uso è l'11,2% della popolazione. Negli ultimi anni, però, si sta assistendo ad un vertiginoso aumento del
consumo delle cosiddette droghe sintetiche, anfetamine ed ecstacy, che hanno la particolarità di essere più a buon mercato.
Molte volte, iniziare a farsi una canna è un passaggio obbligato per fare parte di un gruppo. Una sorta di "iniziazione". Oppure si fa uso di
queste sostanze per fare venire meno la timidezza, essere più spavaldi, specialmente nei confronti dell'altro sesso. Ci si sente più
disinibiti, e, di conseguenza più forti. Oppure piace essere più spigliati, essere considerati persone allegre, leader del gruppo. Tutte
pericolose sensazioni di onnipotenza, che poi, presto o tardi, si pagano care. Perché tutto ciò, infatti, può naturalmente aprire un
pericoloso tunnel da cui più tardi è molto difficile uscire.
La marijuana è un miscuglio di foglie di cannabis. In gergo viene chiamata in vari modi: canna, spinello, erba, fumo, oppure, semplicemente
"maria". Si fuma per mezzo di sigarette preparate manualmente. I suoi effetti durano circa tre ore, e danno una piacevole sensazione di
euforia. I danni più consueti sono il danneggiamento del processo di registrazione mentale, con un senso di perdita di concentrazione. Uno
degli effetti collaterali più dannoso sono, invece, le allucinazioni, o psicosi tossiche in forma acuta. Nei casi più gravi di dipendenza, è
opportuno rivolgersi ad appositi centri di recupero accreditati, dove opera personale professionista, che può dare una mano a risolvere il
problema.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)