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Massa: allarme alcol tra i giovani, metà abusa del bicchiere

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Allarme alcol tra i giovani, metà abusa del bicchiere
Un'indagine dell'Ogap rivela dati choccanti tra i sedicenni della provincia Il 47,8% alza il gomito, dodici su cento assumono droghe. E arriva l'eyeballing

di Francesca Ferri
MASSA. Fiumi di alcol scorrono nelle serate della metà degli adolescenti della provincia di Massa Carrara, e in misura minore, ma non meno preoccupante, circolano anche droghe leggere e pesanti. E all'ombra delle Apuane comincia a farsi largo anche la pericolosissima nuova "moda" dell'eyeballing, ovvero versarsi vodka negli occhi nella raccapricciante convinzione che faccia "sballare" di più.


È la fotografia scattata dall'indagine "Conoscenza e consumo di alcolici e stupefacenti in soggetti adolescenti della provincia di Massa Carrara" condotta dall'Ogap (associazione degli operatori gruppi polidipendenze) all'interno del progetto "Interventi di sensibilizzazione e promozione della salute sui rischi relativi all'uso e abuso di alcol e dipendenze associate, nei territori di Massa Carrara, anni 2010 e 2011" con il contributo della Regione Toscana, settore integrazione socio sanitaria e non autosufficienza.


L'indagine ha riguardato 591 ragazzi di dieci scuole superiori e 20 di una scuola media, per un totale di 611 adolescenti intervistati di età media 16,6 anni (il più giovane un quindicenne), ognuno dei quali ha risposto a un questionario anonimo di sedici pagine.


I risultati, elaborati da Eulalia Marsiglia e Chendra Zazzeri in collaborazione con il Centro alcologico regionale toscano di Careggi, sono stati pubblicati ieri e non lasciano dubbi: la provincia è ad alto rischio di abuso alcolico nella popolazione giovanile.


Il 47,8 per cento degli intervistati ammette di fare uso di sostanze alcoliche, birra in testa, ma anche vino e superalcolici. «I giovani si dichiarano complessivamente felici - spiega la presidente dell'associazione Maria Paola Freschi - e mostrano di avere fiducia e positività nei confronti del futuro che li attende». L'alcol, dunque, non rappresenta per loro una fuga da una realtà insoddisfacente, ma è una moda o un'abitudine ormai familiare per questi ragazzi.


«Durante uno degli incontri - spiega ancora Freschi - alcuni ragazzi hanno confessato di aver provato questa assurda pratica di versare la vodka dentro l'occhio, nata in Gran Bretagna che può compromettere per sempre la vista».


L'indagine rileva che i ragazzi non hanno la percezione del rischio legato al consumo di alcol; bevono per prassi, in prevalenza lontano dai pasti e soprattutto il sabato sera. Una prassi pericolosa tanto che l'Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di non consumare alcol prima dei 16 anni.


Preoccupante anche l'uso di droghe. Circa il 12 per cento del campione ammette di fumare hashish e marijuana, spesso accompagnati dall'alcol e il 6,7 per cento di loro che, ricordiamo, hanno un'età media di 16 anni e mezzo, consumano o hanno consumato almeno una volta droghe pesanti, cocaina in primis. «Ma sospettiamo che la percentuale sia anche più alta - spiega Freschi - e che i ragazzi abbiamo avuto paura di rispondere» in modo sincero».


«Il fenomeno della diffusione dell'alcool e delle droghe - conclude Freschi - merita tutta l'attenzione da parte delle famiglie, delle scuole e delle istituzioni in generale». Le famiglie che sospettano o hanno certezza che i loro ragazzi abbiano un problema con alcol e droga possono rivolgersi alle strutture pubbliche o alle associazioni della zona. L'associazione Ogap risponde al 334 2302322.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)