Mazzetti, scetticismo su grappa fatta in casa
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Roma - 'I produttori, fino dalle prime fasi hanno accolto con grande scetticismo il ddl che di fatto renderebbe possibile la produzione casalinga di grappa, e cio' a prescindere dal mero interesse corporativo. Vi sono considerazioni relative agli aspetti sanitari, a quelli qualitativi (la CEE ha appena riconosciuto lo status di Indicazione Geografica alla grappa e vi sono rigide regole produttive da rispettare) e infine a quelli fiscali". Lo ha dichiarato Cesare Mazzetti, Presidente dell'Istituto nazionale Grappa. "Le variazioni introdotte al testo originario sembrano - ha aggiunto in parte affrontare il primo aspetto, anche se una autorizzazione sanitaria iniziale non garantisce certo la salubrita' di ogni partita: la grappa, come altri distillati, deve infatti essere distillata correttamente per eliminare il rischio che contenga l'alcol metilico, dannosissimo per la salute umana. Per garantire l'assenza di questo ed altri componenti, tutti i distillatori sono obbligati a sottoporre ogni partita ad analisi presso laboratori esterni, e i Laboratori delle Dogane. Cio' non e' previsto nel testo di legge presentato in discussione, e restano quindi enormi perplessita' su come fara' lo Stato a garantire ai consumatori la qualita' delle grappe fai da te. Vi e' poi il tema della qualita': senza controlli, come si potra' permettere che produttori fai-da-te possano utilizzare la Indicazione Geografica di Grappa, protetta dalla Comunita' Europea, per una bevanda della quale non e' dato nemmeno di sapere come sia stata prodotta? Il rischio e' quello di mettere a repentaglio, per poche partite di liquido imbevibile e maleodorante, la reputazione di una intera produzione tipica Italiana".