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MDMA: rovina la memoria, anche a piccole dosi

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MDMA rovina la memoria, anche a piccole dosi

Fonte: Addiction

Titolo originale e autori: Wagner D, Becker B, Koester P, et al. A prospective study of learning, memory, and executive function in new MDMA users. Addiction. 2012 Jul 26-


L'uso di ecstasy, anche se limitato nella quantità e nel tempo, compromette alcune funzioni neuropsicologiche. Lo sostengono i risultati di uno studio condotto da Wagner e colleghi dell'Università di Colonia e pubblicato sulla rivista Addiction.
Poiché la maggior parte degli studi sugli effetti cognitivi del MDMA presentano seri problemi metodologici (ad esempio, differenze pre-esistenti, policonsumo, stili di vita diversi), è stato condotto questo studio prospettico di coorte tra il 2006 e il 2009 per valutare le funzioni cognitive. Sono stati reclutati 149 giovani che avevano già provato ecstasy e che si prevedeva l'avrebbero assunta ancora in futuro. I partecipanti sono stati sottoposti a test che indagavano la capacità di apprendimento, memoria, e le funzioni esecutive frontali, all'inizio dello studio e dopo un anno. Inoltre, è stata valutata una serie di possibili fattori di confondimento quali l'età, il quoziente intellettivo, l'uso di cannabis, alcol e nicotina.
Rispetto al campione iniziale, 109 soggetti hanno partecipato al follow-up dopo 1 anno. Durante questo periodo, 43 soggetti non hanno utilizzato altre sostanze illecite oltre alla cannabis e 23 soggetti hanno assunto almeno 10 pillole di MDMA (media = 33,6). Questi due gruppi non differivano in nessuno dei potenziali fattori confondenti, ma sono stati trovati effetti significativi nel richiamo immediato e ritardato di stimoli visivi appresi.
Misurando le funzioni cognitive delle persone che non avevano una lunga storia d'uso di ecstasy e identificando un anno dopo coloro che ne erano diventati consumatori abituali, anche a basso dosaggio, i ricercatori sono dunque riusciti ad isolare gli effetti dello stupefacente sulle capacità cognitive dei volontari. Il consumo di MDMA, quindi, comprometterebbe l'apprendimento e la memoria, suggerendo una disfunzione serotoninergica nelle aree ippocampali.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)