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Mestre: amfetamine, alcol e cocaina, considerazioni sui consumi dei giovani

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«Una generazione che consuma di tutto Più dura per noi intervenire sui mix»

La cocaina accompagna gli spritz, per proseguire la serata in club o discoteca si passa all'ectasy e per far scendere l'effetto delle

anfetamine, arrivano metadone o eroina.
«Siamo di fronte a una generazione che non ha visto e non conosce la strage che ha mietuto l'eroina negli anni Ottanta - spiega Alberto

Favaretto, responsabile della Riduzione del danno - i giovanissimi hanno un approccio meno spaventato e per loro le sostanze sono spesso un bene di consumo come qualsiasi altro, è difficile intercettarli, alle feste si avvicina un fenomeno ma il singolo ragazzo purtroppo arriva ai

servizi quando è troppo tardi». Si sballano per divertirsi e, dall'esperienza sul campo di Favaretto, «manca la percezione del rischio che si

corre nel mischiare alcol, anfetamine e spesso eroina - continua -. In famiglia poi non è detto che il problema emerga e venga affrontato

come tale, alla fine qualche trasgressione ai giovani la si lascia passare, il nodo però è che andrebbe accompagnata».
Che manchi un'adeguata informazione sul pericolo di mischiare droghe diverse lo vedono anche i medici e gli infermieri al pronto soccorso.

Per loro un tempo, negli anni dell'eroina iniettata, era più semplice intervenire. «C'erano più accessi in ospedale - testimoniano al primo

intervento dell'ospedale di Jesolo - ora l'assunzione è più semplice, meno violenta, difficilmente i ragazzi arrivano da noi e quando succede

è più complicato individuare quale sostanza hanno assunto».
La diffusione del consumo di sostanze pesanti non è poi isolata alle località della movida. «A Mestre è più semplice reperire cocaina o

anfetamine che hashish - dice Favaretto - le sostanze sono tutte equiparate per la legge, il guadagno con quelle leggere è inferiore ma il

rischio è identico e gli spacciatori puntano appunto a guadagnare».


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)