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Metabolizzare l'alcol spesso è un problema

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Metabolizzare l'alcol spesso è un problema


L'alcol richiede un lungo viaggio attraverso il corpo, e mentre s'insinua attraverso il sistema, è attaccato su tutti i fronti fino a quando non è scomposto ed espulso attraverso le urine.


In generale, il corpo riconosce l'alcool catalogandolo come una tossina, organi e sistemi si mobilitano rapidamente per rimuovere l'alcol e ripristinare il delicato metabolismo del corpo.


L'espulsione può variare notevolmente da persona a persona. Una varietà di fattori diversi concorre nel determinare esattamente quanto tempo permane l'alcol nel nostro organismo.


L'alcol utilizza il tratto digestivo per muoversi attraverso il corpo. Questo sistema è molto variabile, secondo:

- L'ora del giorno
- La presenza di altri prodotti alimentari
- La quantità di alcol consumato
- La quantità di acqua consumata


Una persona che non ha mangiato niente durante il giorno, ma, che beve alcol può essere in grado di metabolizzarlo incredibilmente in fretta. Nulla ostacola l'alcool nel muoversi attraverso l'organismo con facilità.


Se invece quella persona beve a tarda notte, dopo aver mangiato un pasto ricco di amidi pesanti, il processo di digestione è seriamente rallentato e l'alcol deve attendere il suo turno per muoversi attraverso il sistema, che è affollato da altri elementi e quindi la permanenza è maggiore. Il metabolismo varia anche in funzione del sesso, le donne a parità di quantità e condizione, raggiungono un tasso alcolemico significativamente più elevato rispetto agli uomini.


Inoltre, alcune persone non possiedono gli enzimi specifici, sia nel fegato sia nello stomaco, necessari al fine di metabolizzare l'alcol, in alcune famiglie, l'enzima è distorto o non esiste per niente. Queste persone metabolizzano l'alcol a una velocità minore proprio a causa dell'influenza di questo problema genetico.


Queste informazioni da sole dovrebbero far desistere dal desiderio di bere ripetutamente, poiché è veramente difficile calcolare i reali danni che può subire un organismo rispetto ad un altro, fermo restando che comunque il danno è reale per tutti.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)