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Michele Contel (Osservatorio Permanente Giovani e Alcol): "Gli italiani hanno un rapporto maturo con l'alcol"

cufrad news alcologia Michele Contel commenta i dati Istat sull'alcol


Alcol: Osservatorio permanente, italiani hanno rapporto maturo

Roma - ''La diffusione dei dati ISTAT sull'uso e abuso di alcool in Italia relativamente all'anno 2011 chiarisce molto bene il consolidamento dei trend conosciuti e gia' esibiti dall'indagine relativa all'anno 2010''. Cosi' Michele Contel, vicepresidente dell'Osservatorio Permanente sui giovani e l'alcol.

'' E' confortante costatare come i consumi quotidiani di bevande alcoliche da parte degli italiani siano in riduzione in tutte le fasce di eta' a dimostrazione del fatto che il bere viene associato ad un'abitudine sempre piu' meditata e sempre meno 'automatica'; inoltre e' stabile il dato di prevalenza, ovvero coloro che bevono almeno una volta nell'anno sono assestati sui livelli dello scorso anno (66,9% nel 2011 contro il 67,6% del 2010 nella popolazione a partire dai 14 anni). Sono confermati - continua Contel - anche i profili di consumo gia' conosciuti: aumento del consumo al crescere dell'eta', prevalenza netta del consumo maschile su quello femminile, tenuta di un ciclo di consumo che tende a crescere in eta' giovanile per poi stabilizzarsi e ridursi, anche di molto, nelle fasce di eta' piu' alta.

Le differenze piu' marcate riguardano le diversita' di comportamento legate al genere e all'eta': cio' in particolare per la quota di consumi fuori pasto che da qualche tempo costituisce un nuovo modello di consumo degli alcolici: si assiste ad una emancipazione dell'abitudine mediterranea del bere a pasto che concorreva a rendere le bevande alcoliche un complemento alimentare e non un consumo di piacere. Benche' in aumento (dal 24,9% al 27,7% su base annua), questi consumi extrapasto sono allarmanti nella fascia di eta' adulto-anziana ma sono ancora abbastanza contenuti nei giovani e negli adolescenti dagli 11 ai 24 anni''.

E aggiunge: ''E' incoraggiante constatare, come rileva ISTAT, che l'insieme dei consumi a rischio e' in riduzione (da 8.624.000 nel 2010 a 8.179.000 nel 2011). Tale componente riduttiva viene attribuita in gran parte al ridimensionamento del binge drinking sull'intera popolazione (da 8,3% a 7, 5% su base annua). In eta' giovanile il dato appare comunque stabile gia' nell'adolescenza (15-17 anni). E' su questi comportamenti esterni ad ogni capacita' di contenimento familiare e ambientale che possono emergere i massimi problemi di abusi reiterati.

Nell'insieme emerge un quadro certo variegato con luci e ombre che pero' stabilisce in modo piuttosto chiaro la maturita' del rapporto che gli italiani hanno con le bevande alcoliche. La gran parte della popolazione mostra comportamenti ancora legati ad uno stile di consumo tradizionale anche in presenza di un fuori pasto importante''.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)