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Milano: ai Navigli sballo facile con i distributori automatici

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Il Comune fa ordinanze antialcol ma autorizza un self service di birre accessibile ai minori, vicino al civico 43 di Ripa di

Porta Ticinese.
Milano - «Qui ora». Con tanto di freccia che indica l'ingresso. Un'insegna che più invitante di così non si può. È l'insegna

del «negozio automatico» di Ripa di Porta Ticinese, civico 43. Dentro, allora. Cinque distributori di bevande e snack. E una

sorpresa. Nel primo distributore sulla sinistra si può scegliere tra bevande analcoliche e birre. Birre a basso prezzo: anche

a un solo euro. Birre ad alta gradazione: nove gradi, lager strong. Birre in bottiglie di vetro. Nessuna fessura per

introdurre tessera sanitaria o codice fiscale.
Non è richiesto alcun documento d'identità. Nessun limite orario: il distributore resta in funzione 24 ore su 24. «Qui» si

beve. A tutte le età. «Ora» e a tutte le ore. «Qui», in Ripa di Porta Ticinese, piena zona Navigli, piena zona movida. Già,

«qui», a Milano. Fatte le ordinanze, chi ha autorizzato l'inganno del negozio automatico? I titolari dei locali notturni

scuotono il capo e gridano alla beffa: «Qui ci prendono in giro», dicono senza andare per il sottile. Contrariati anche i

residenti sui Navigli: «I distributori attirano gente a tutte le ore», sottolineano i comitati.
Il paradosso è evidente. Il Comune ha fatto delle ordinanze antialcol, della lotta agli eccessi e agli effetti collaterali

della movida, il fiore all'occhiello del proprio operato.
Provvedimento dopo provvedimento, ai titolari dei locali si è imposto di abbassare le saracinesche entro le 2 notte, si è

vietato di servire alcol in bottiglia, alcol in vetro, per le consumazioni in strada o all'aperto e si è vietato di servire

alcolici a chi ha meno di sedici anni. Si è imposto, stavolta per scelta del governo, di affiggere le tabelle alcolemiche. In

ultimo, di nuovo per decisione del governo, l'obbligo di dotare i propri locali di un etilometro. Tolleranza zero, rischio

multa sempre dietro l'angolo per gli esercenti. Provvedimenti dettati - come noto - dalle proteste dei residenti, stanchi del

chiasso e delle scorribande di ubriachi fino a tarda notte, stanchi di ritrovarsi, al mattino, tra il pattume lasciato in

eredità dalle notti brave dei Navigli. Poi, però, ecco il distributore automatico di birre. Aperto proprio in una delle zone

da sempre al centro del dibattito sulla movida.
Quella macchinette permettono di farsi beffa in un solo colpo di tutte le ordinanze di Palazzo Marino. Nessun locale aperto

dopo le 2 per bere alcolici? Il negozio automatico non chiude mai. Nessun locale che serva da bere ai sedicenni? Il negozio

automatico è stato concepito per essere complice discreto di chi non avrebbe l'età per bere: non c'è bisogno di inserire

tessera sanitaria o codice fiscale, mica funziona come per le sigarette. Nessun locale che serva alcolici in vetro a chi

vuole consumare all'aperto? Il distributore automatico ha solo birre in bottiglia.
Non bastasse, al negozio automatico di Ripa di Porta Ticinese si risparmia pure. Basta 1 euro per acquistare una bottiglia da

33 centilitri di un noto birrificio italiana. Due bottiglie fanno 66 centilitri: più di una media alla spina. La differenza è

che nei locali il prezzo di una media alla spina oscilla dai 3.50 ai 5 euro, al negozio automatico ne bastano 2. E si beve

anche di più. L'offerta è ampia trattandosi di un distributore automatico. Si contano cinque etichette, di più Paesi. Non

solo quantità, al distributore di Ripa di Porta Ticinese. Anche qualità. Chi ama le birre di carattere può far sua una lager

strong da nove gradi. Gradazione alta per una birra, con buona pace delle ordinanze. Il prezzo per una bottiglia di strong da

33 centilitri è, stavolta, di 2.50 euro. Con cinque euro si paga quanto si pagherebbe al pub una media alla spina ma, come

sopra, si beve di più. Allarme rientrato. Nella città delle ordinanze, una via all'alcol libero esiste ancora. Una via

legale, a quanto pare. Tutto alla luce del sole, con tanto di autorizzazioni del caso. E con buona pace dei titolari dei

locali notturni.
di Giambattista Anastasio