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News di Alcologia

Milano: alcol e fumo, sì alle ordinanze antisballo

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Il Comune: minori a rischio, pronti divieti. Landi: no alle sigarette nei parchi. Moioli: aiuteremo le famiglie

Il Corriere della Sera 6 luglio 2009

Il giro di vite è pronto. L'ordi­nanza che vieta ai minori di 16 anni il consumo di alcolici sarà firmata dal sindaco Letizia Mo­ratti entro la prossima settima­na. Insieme al provvedimento anti-sballo, il Comune farà par­tire anche il divieto di fumo nei parchi. Un atto che dall'autun­no, dopo la modifica al regola­mento dei parchi pubblici e do­po il voto in Consiglio comuna­le, sarà operativo «in tutte le aree verdi con presenza di bam­bini e anziani». Le ordinanze per l'assessore comunale alla Salute Giampao­lo Landi di Chiavenna, non ri­spondono a esigenze di ordine pubblico: «Vogliamo tutelare la salute dei giovani, non si tratta di semplici divieti - attacca l'assessore -. Chi non è d'ac­cordo se ne assuma le responsa­bilità ». Parole dirette a quanti in queste settimane hanno espresso perplessità verso l'or­dinanza anti-alcol e anche al fondatore dell'Istituto europeo di oncologia, Umberto Verone­si. «Con Veronesi stiamo lavo­rando da tempo, non ci sono problemi - spiega Landi di Chiavenna -. Entro l'autunno istituiremo il divieto di fumo in­torno alle aree verdi per bambi­ni e anziani».

La linea del Comu­ne la riassume il vice sindaco Riccardo De Corato: «Siamo di fronte a un'emergenza, a Mila­no si inizia a bere a 11 anni e mezzo contro una media euro­pea di 12. Non si può far finta di niente». Quanto alle sanzioni per i mi­nori (i venditori sono già puni­bili per legge), l'assessore ai Ser­vizi sociali Mariolina Moioli ha chiarito che al momento della multa sarà indicato dalle stesse forze dell'ordine un «percorso di aiuto», al quale aderire su ba­se volontaria. Palazzo Marino nei gironi scorsi ha siglato una convenzione le associazioni che si occupano di lotta all'al­col: «Non si tratta di alcolisti cronici, abbiamo previsto per­corsi con le famiglie». Insieme all'associazione Alcolisti anoni­mi e al Ceas, ci sarà anche l'Asl. Il nodo del «recupero» è infatti un punto centrale del provvedi­mento anti-sballo. L'idea di se­gnalare alla Prefettura i consu­matori, come avviene per gli spinelli, non è una via praticabi­le. Per è stato costituito un pool di esperti (psicoterapeuti, medi­ci, educatori) a immediata di­sposizione delle famiglie. «Vie­tare l'alcol ai giovani è sacrosan­to - commenta Riccardo Gat­ti, responsabile delle Dipenden­ze dell'Asl -. Il sistema d'inter­vento per i casi d'abuso funzio­na, anche quello della preven­zione è stato potenziato». Ma per Gatti, il nodo resta quello della comunicazione: «Serve una presa di coscienza delle fa­miglie: i genitori mancano di autorevolezza e si affidano solo all'autorità».