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Milano: analisi del consumo di sostanze

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Droghe. A Milano se ne consumano il doppio di quanto si credeva

Le acque del depuratore di Nosedo che raccoglie gli scarichi della città di Milano, rivelano tracce di cocaina, eroina e cannabis molto superiori alle stime sul consumo di stupefacenti: ogni anno nel capoluogo lombardo vengono effettivamente consumati oltre 330 kg di cocaina, quantità doppia rispetto alle statistiche nazionali, che calcolano nell'1,2% della popolazione tra i 15 e i 64 anni (circa 10mila persone a Milano) i consumatori di questa droga.
I dati diffusi dall'Istituto Mario Negri, che ha affiancato alle statistiche sul consumo di stupefacenti l'analisi delle acque del depuratore di Milano, misurano i residui di queste sostanze nelle acque di scarico, per ricavare informazioni sull'effettivo consumo di droghe da parte della popolazione.
I dati provenienti dal monitoraggio dell'impianto di depurazione di Nosedo, che serve circa 1,25 milioni di abitanti, evidenziano un residuo giornaliero medio di 0,5 kg di benzoylecgonina, residuo metabolico della cocaina rintracciabile nelle urine, 200 g di cocaina, 40 g di morfina (derivato dell'eroina) e 25 g di Tch-cooh (residuo della cannabis). L'ammontare dei residui rimane costante in tutti i giorni della settimana, dimostrando come a Milano l`eroina e la cannabis - in assoluto la droga più utilizzata, seguita dalla cocaina e dall'eroina - sono consumate con regolarità, mentre la cocaina registra picchi di consumo nei week end.
Un'altra ricerca del Mario Negri ha evidenziato infatti che molti fiumi italiani, tra cui il Po, l'Arno e i lombardi Lambro e Olona, presentano residui di droghe come cocaina e ed eroina.kf
Oltre ai residui di droghe, nelle acque di Milano sono presenti tracce di farmaci di uso comune, prodotti per l'igiene personale, metalli pesanti. Questi residui, benché in quantità inferiori ai limiti fissati dalla legge, non sono intercettati dagli impianti di depurazione convenzionali e rimangono nelle acque reflue, utilizzate per l'irrigazione dei campi. L'accumulo di queste sostanze, anche a bassissime concentrazioni, risulta nel tempo dannoso per l'ambiente e la salute.
Per far fronte a questa minaccia, l'acquedotto di Nosedo sta sperimentando un progetto pilota per eliminare dall'acqua queste sostanze pericolose attraverso un meccanismo di bio-filtrazione con un bivalve filtratore d'acqua dolce, la Dreissena polymorpha.
Il progetto, presentato durante la giornata dell'Acqua al Festival dell'Ambiente 2011, è stato avviato nel gennaio 2011 dalla Fondazione AquaLab, in collaborazione con l'università degli Studi di Milano e Milano-Bicocca e il finanziamento della Fondazione Cariplo.
L'esperimento pilota utilizza per la prima volta questo mollusco che ha la capacità di filtrare le sostanze inquinanti (droghe, composti farmaceutici, metalli pesanti), accumulandoli nei propri tessuti. Al termine del suo ciclo vitale, il bivalve è rimosso e con esso anche il carico inquinante accumulato. Il progetto pilota, di durata biennale, valuterà inoltre l'effetto diretto della filtrazione della D. polymorpha sulla carica batterica di coliformi nell'acqua e le potenzialità del sistema di rimuovere alcuni virus la cui presenza negli effluenti depurati può costituire fonte di rischio per l`ambiente.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)