Milano: contro droga e alcol meno multe, più recupero
Milano: contro droga e alcol meno multe, più recupero
Quattrocento persone hanno già chiesto aiuto al centro creato dopo le ordinanze
Associazioni con il Comune: "Un esperimento nato con fatica ma che funziona"
di ORIANA LISO
Le prime ordinanze - quelle nate per contrastare il consumo di alcol e droga specie in strada e la prostituzione - hanno
ormai più di un anno e mezzo. L'ultima, quella che vieta l'alcol agli under 16, compie un anno a metà luglio. "Resteranno in
vigore, perché sono una leva di contrasto", assicura il sindaco Moratti. Che però annuncia anche la nuova declinazione dei
provvedimenti: "L'obiettivo però non è quello di colpire chi ha comportamenti devianti ma di far capire loro che stanno
sbagliando: per questo sarà rafforzata la parte di sostegno al recupero e al reinserimento".
Meno multe, quindi - in un anno e mezzo quelle per l'acquisto e il consumo di droga sono state 1.093 da 450 euro - e più
progetti che aiutino le persone in difficoltà, ragazzi e adulti, a lasciarsi alle spalle dipendenze e disagi. Quei progetti
che in questi anni spesso sono mancati, o non hanno avuto alcun tipo di coordinamento.
Da gennaio è partito il lavoro dell'Unità multidisciplinare integrata di via Pastrengo, messa in piedi dal Comune - come
premessa alle ordinanze - assieme a enti e associazioni che da sempre si occupano di disagio: la Casa della Carità, la
fondazione Exodus, San Patrignano, la Cena dell'amicizia, la comunità Papa Giovanni XXIII, il Centro ambrosiano di
solidarietà, lo Iard, la Cooperativa sociale promozione umana.
Tutti, ognuno con le sue competenze, impegnati ad offrire un percorso di recupero a quanti vengono intercettati in situazioni
difficili: baby prostitute costrette dagli sfruttatori, ragazzini già invischiati nel giro della droga o degli alcolici
pesanti, adulti che hanno già provato i percorsi tradizionali dei servizi per le tossicodipendenze. "Un nuovo modello di
governance, un esperimento nato con fatica ma che sta funzionando perché si lavora in squadra", dice don Virgino Colmegna,
che rappresenta proprio il mondo del volontariato e dell'associazionismo privato senza cui il Comune non avrebbe potuto
organizzare l'unità.
"Se un vigile trova per strada una ragazzina costretta a prostituirsi non le fa la multa - spiegava l'assessore alle
Politiche sociali Mariolina Moioli - , ma la aiuta, mettendola in contatto con gli operatori dell'unità". In sei mesi sono
state 401 le richieste di aiuto, di queste 127 si sono trasformate in percorsi di sostegno per persone di tutte le età, con
una concentrazione più alta tra i 18 e i 25 anni (il 37 per cento, mentre il 21 per cento raccoglie la fascia 15-17 anni) e
una maggior presenza di italiani (quasi sette su dieci) che si rivolgono agli uffici dell'unità o telefonano ai numeri per i
problemi di dipendenza da alcol e droga o di anti-prostituzione.