Milano, dati dell'ASL: diminuisce il consumo di droghe, ma rimane l'allarme
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Consumi di droga in calo in città, ma 126mila milanesi ne fanno ancora uso
Milano - La percentuale di milanesi che dichiara di aver consumato almeno una sostanza stupefacente nel corso degli ultimi 12
mesi scende dal 20,6% del 2007 al 14,9% del 2010 (circa 126mila). Dunque, l'anno passato i consumatori di droga a Milano, su
base annuale, sono calati del 37% rispetto al 2007. In ogni caso, nella città si registrano ancora tassi di consumo molto
elevati: il doppio della media nazionale per cannabinoidi e cocaina, oltre il triplo per amfetamine e allucinogeni. Quasi
300mila milanesi, poi, hanno consumato nel corso della loro vita almeno una sostanza illegale. A dirlo sono i dati di una
ricerca della Asl di Milano.
Nel 2007, i milanesi tra i 15 e i 64 anni che avevano fatto uso di droghe nel corso dell'anno erano circa 200mila. Un numero
che si è ridotto a 126mila nel 2010, con un decremento di 74mila unità. Lo studio è stato condotto raccogliendo oltre 3mila
questionari, di cui 2.739 considerati validi. Quelli che nel 2010 hanno fatto uso, almeno una volta, di cannabinoidi sono
stati 94mila (-41mila rispetto al 2007); 18mila i consumatori di cocaina (rispetto ai 40mila di tre anni fa); 7mila quelli
che hanno fatto uso di amfetamnine (-8mila su 2007) e 7mila di allucinogeni (-3mila). Anche i consumi di alcol sono in
diminuzione, sebbene non sia in calo il numero di persone che dichiarano di essersi ubriacate nell'ultimo mese (82mila
persone circa).
L'inizio d'uso delle sostanze psicoattive rimane precoce. L'età media oscilla fra i 17 anni, per la cannabis, e i 22 per la
cocaina. L'indagine ha rivelato anche alcuni fenomeni emergenti come l'acquisto di droghe via internet. I giovani che
dichiarano di averlo fatto sono il 2%; 2,9% presso gli smart shop e il 4,2% dichiara di aver coltivato cannabis. Secondo una
stima, si tratta di un numero compreso tra i 2mila e i 4mila. Le percentuali crescono quando la domanda diventa meno diretta
e all'intervistato viene chiesto se conosce persone che hanno acquistato via internet (10,9%), presso gli smart shop (17%) e
coltivato cannabis (36,5%). Un giovane su tre dichiara di conoscere persone che coltivano cannabinoidi. Ma se i consumatori
calano, gli utenti che si rivolgono ai servizi pubblici e privati accreditati, per una richiesta di cura, sono in aumento. In
valori assoluti 8.787 nel 2010, rispetto ai 7.152 del 2007. In particolare salgono le richieste d'aiuto per l'uso di cocaina
(da 1.583 a 2.112) e per l'uso di cannabis (da 342 a 904).
Le ragioni del calo del consumo delle sostanze illecite sono da imputare, secondo gli autori della ricerca, a diversi
fattori. In primis la crisi economica: è sceso il numero dei consumatori occasionali, ma non dei tossico dipendenti. Poi la
percezione di poter essere controllati, che esiste e incide.
Importante anche l'azione dei servizi sociali e una diversa percezione della droga, intesa come qualcosa che danneggia la
salute e non più come un fenomeno alla moda. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, che ha
partecipato alla presentazione dei dati dello studio, ha concluso: «Dobbiamo liberare il Paese dall'uso della droga e il
ruolo delle regioni è importantissimo perchè noi abbiamo solo 10 milioni di euro da investire su tutto il territorio
nazionale».
Fonte Agi