338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Milano: il marito geloso che uccide e va a bere una birra

alcol birra alcolista dipendenza violenza carcere giovani alcolismo

Milano Un primo fendente al petto, lei cade. Lui le è sopra e continua a colpirla, almeno altre tre o quattro volte. Poi la fuga. Ma prima bisogna riprendersi. Così, con la camicia ancora sporca di sangue, si ferma in un bar e ordina una birra. La sorseggia, si fa dare altre due lattine quindi paga, esce e riprende a scappare. Non potrà fare ovviamente molta strada, ancora una mezz'ora e due motociclisti dei carabinieri lo individuano e lo ammanettano. Lo portano in caserma ma le sue condizioni sconsigliano l'interrogatorio, se ne riparlerà nelle prossime ore.
«Puoi anche uscire da ghetto, ma è il ghetto che non esce da te» e lui, Massimo Merafina, è nato e cresciuto a Quarto Oggiaro, il quartiere più difficile della città. Così quando sposa Monica Morra la porta a vivere proprio nel cuore del ghetto, in via Pascarella, lungo stradone di scrostate case popolari, noto perché al 3 vivono i Sabotino e i Carvelli, ras incontrastati del traffico di droga. E quando i maschi sono in galera, le redini dell'impresa sono in mano ad Anna Luciani, 63 anni, imparentata con i due clan, chiamata la «vecchia» o «nonna cocaina».
Non è facile vivere qui, soprattutto se si è deboli. Merafina infatti non è un vero criminale anche se sul suo fascicolo c'è una sfilza di reati contro il patrimonio. Così cerca coraggio e rifugio nell'alcol e, pare, anche nella droga. E quando è «fatto» diventa aggressivo e colleziona denunce e arresti per oltraggi e resistenze a pubblico ufficiale. Monica è la sua ultima speranza. La conosce alle Poste, dove entrambi lavorano. La sposa, ci fa un figlio. Ma è una esistenza tribolata. Anziché tirarsi fuori, Massimo trascina lei nell'inferno. Così quando due anni dopo nasce il bambino la donna sogna il riscatto, una esistenza lontana da liti, botte e bottiglie. In estate decide il distacco, trova un alloggio popolare in via Forlanini e a febbraio si trasferisce.
Ma il marito non la molla. Le è sempre addosso fino a quando, qualche sera fa, mentre si trova in casa, suona il telefono e lui alza la cornetta: un voce maschile chiede di lei. Non importa se sia il suo nuovo compagno, circostanza ancora da accertare, per lui è la fine. Quella donna non tornerà più da lui. E decide di farla finita. Con ogni probabilità beve parecchio prima del delitto. E beve ancora dopo. Si ferma a farsi una birra, compra due lattine e va a scolarsele in santa pace, in una panchina di viale Corsica, estrema periferia Est, dove lo trovano, catatonico, i carabinieri.