Milano: nei locali arriva il buttafuori anti-coicaina
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Buttafuori anche in bagno, per impedire che i giovani usino i lavandini come piano per tirare cocaina. Uomini e donne, senza divisa, addestrati come addetti alla sicurezza, che invitano a uscire chi fosse sorpreso a sniffare e avvisano le forze dell'ordine in caso individuino spacciatori. È il giro di vite promosso dal Silb, l'associazione dei 175 locali da ballo milanesi, contro un mercato della coca che in città viaggia al ritmo di 18mila dosi consumate al giorno, secondo stime della Asl. "Ora che il decreto Maroni disciplina il mestiere dei buttafuori, bisogna ripensare il loro ruolo - dice il presidente di Silb, Roberto Cominardi - non devono essere gorilla ma sentinelle preparate".
Capifila nella sperimentazione dei controlli nelle toilette sono una dozzina delle più note discoteche di Milano, fra cui l'Old Fashion, l'Alcatraz, il Karma e il Borgo del Tempo Perso. La scorsa settimana i gestori hanno incontrato il prefetto Gianvalerio Lombardi, per avviare al più presto l'istituzione dell'albo dei buttafuori, previsto dal decreto del ministero dell'Interno in attuazione della legge del 15 luglio sulla Sicurezza.
All'Old Fashion, club con giardino all'interno di Parco Sempione, i controlli di personale "in borghese" nei bagni contro il consumo di droga sono partiti da due settimane. "Uno di noi si finge cliente e sorveglia la toilette, una donna fa lo stesso nel bagno delle ragazze - racconta Kamal Gabli, capo del personale di sicurezza - i giovani che abbiamo sorpreso in atteggiamenti sospetti, cinque o sei, sono stati subito allontanati dal locale. Avevano fra i 25 e i 35 anni".
L'Old Fashion è sorvegliato da 34 telecamere e le nuove porte installate nei bagni sono "all'americana": non arrivano fino a terra, di modo da lasciare in vista i piedi di chi è dentro. "Controlliamo che non si entri mai in due alla volta - spiega il gestore - chiediamo di uscire anche alle coppie che si imboscano per fare sesso, nel timore che le ragazze possano avere bevuto e non essere perfettamente coscienti". Dal 18 ottobre, data della pubblicazione del decreto, la discoteca ha anche cominciato a chiedere i documenti ai clienti dall'aspetto troppo giovane, per assicurarsi che nessun ragazzo sotto i 16 possa entrare e bere, come previsto da un'ordinanza comunale.
Nell'incontro con il prefetto, che si ripeterà a fine mese, i gestori delle discoteche hanno espresso la volontà di arrivare entro tempi brevi alla costituzione dell'albo dei buttafuori. Fra le novità, l'obbligo per chi vuole fare sicurezza nei locali di essere maggiorenne, incensurato, avere il diploma di terza media e avere seguìto corsi regionali in discipline giuridiche e psicologiche. Con il nuovo inquadramento, oltre al diritto di chiedere documenti, agli addetti alla sicurezza viene data anche la possibilità di allontanare dal locale chi non sia gradito, in base a criteri decisi dalla discoteca, da esporre all'ingresso.
"Se negli anni Ottanta le discoteche vendevano moda, e nei Novanta sballo - dice Cominardi - ora bisogna puntare sulla sicurezza, sempre più richiesta dalla maggioranza dei clienti, che vogliono ballare senza essere disturbati da quattro imbecilli strafatti".
L'ultimo episodio di movida violenta a Milano è dello scorso week-end: alla centralissima discoteca Santa Tecla un ragazzo, che i testimoni definiscono "su di giri e fuori di sé", ha staccato un orecchio con un morso a un giovane con cui aveva avuto una lite innescata da un paio di occhiali caduti in terra. A metà ottobre le pattuglie di polizia arrivate al club Amnesia per controllare la licenza dell'esercizio erano state bersaglio di una sassaiola da parte dei ragazzi radunati davanti al locale. Dopo l'episodio, il vicesindaco Riccardo De Corato aveva chiesto ai gestori "senso di responsabilità e un impegno concreto per evitare lo sballo fuori controllo".