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Milano "proibizionista": alcol e minorenni

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Divieto assoluto per gli under 16 di bere alcolici. Provvedimenti drastici a Monza contro il vizio dell'alcool tra i giovanissimi, ormai vissuto come un vero problema sociale. Con i dati che mostrano un serio aggravamento del problema, c'era bisogno di dare un segnale forte: e il Comune capoluogo di provincia lombardo inaugura una moderna forma di ‘proibizionismo'. E quindi, dallo scorso fine settimana, nessun ragazzino monzese ha bevuto una birra con una pizza, oppure il cocktail di rito nel locale più frequentato. Anche se, come hanno testimoniato dei video-reportage trasmessi in Tv, le falle ci son state, e sono state pure notevoli.
Monza si appresta però ad essere solo il primo capoluogo ‘proibizionista'. Tra qualche settimana potrebbe essere il turno di Milano, che abbandona il celebre modo di dire ‘Milano da bere' pur di salvaguardare la salute dei propri giovani cittadini. Abbiamo sentito Giampaolo Landi di Chiavenna, assessore alla Salute del Comune di Milano, che ha dichiarato: "I dati sono estremamente gravi e preoccupanti. Il 30% dei giovani beve in modo inadeguato, il 25% si mette al volante dopo aver bevuto, ma mantiene un'andatura moderata e il 16,5% guida senza farsi problemi sulla velocità". Dati gravissimi, che obbligano il Comune a reagire con provvedimenti severi: "Entro qualche giorno finisco di scrivere l'ordinanza che, se tutto va bene, potrebbe entrare in vigore anche a metà luglio".
Ma come mettere in pratica questa norma? E come poi essere sicuri che la norma stessa verrà rispettata? "I commessi sarebbero autorizzati a chiedere informazioni sulla generalità dei clienti, ma è molto difficile garantire che nessun ragazzo più grande prenderà alcolici per il fratello di 14 anni", afferma Landi di Chiavenna. Da più parti si sostiene la necessità più impellente, quando si tratta di giovani: creare delle campagne di sensibilizzazione nelle scuole, "che verranno fatte anche a Milano a partire dal prossimo anno scolastico", dice l'Assessore. Il quale chiude con un paragone con gli Usa, dove il divieto di acquisto di alcolici vale per tutti gli under 21. "Negli ultimi anni in America c'è stato un calo del consumo di alcolici dal 68% al 46%, e non c'è stato alcun sottomercato", conclude Landi di Chiavenna.
È d'accordo anche Lino Stoppani, presidente della Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi. Che alla Voce ha dichiarato: "Per i pubblici esercizi c'era già una norma che permetteva ai commessi di controllare le generalità dei clienti. Ora, da Monza e da Milano, questo provvedimento potrebbe espandersi a macchia d'olio. Io tendenzialmente sono contrario a tutti i divieti per l'esperienza che abbiamo sviluppato, ma sono d'accordo con lo scopo nobile di questo divieto. Se si tratta dunque di debellare questo grave fenomeno va bene, ma bisogna controllare in maniera molto attenta. Restano comunque possibili, purtroppo, molti escamotages"