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Mindfulness-Oriented Recovery-Enhancement: combattere la dipendenza da oppioidi imparando a godere della propria vita

Mindfulness-Oriented Recovery-Enhancement: combattere la dipendenza da oppioidi imparando a godere della propria vita

NUOVI APPROCCI TERAPEUTICI: COMBATTERE LA DIPENDENZA DA OPPIOIDI IMPARANDO A GODERE DELLA PROPRIA VITA


Combattere la dipendenza da farmaci oppioidi per il dolore cronico, imparando a godere di altri aspetti della propria vita, è possibile con il programma di intervento MORE (Mindfulness-Oriented Recovery-Enhancement), secondo Eric L. Garland, professore associato presso l'Università di Utah College of Social Work, come spiegato in una ricerca pubblicata sul Journal of Behavioral Medicine.


Il programma MORE è progettato per formare le persone a rispondere in modo diverso al dolore, allo stress ed agli stimoli legati alle droghe, combinando tre componenti terapeutiche: la “mindfulness” che aiuta ad aumentare la consapevolezza e controllare l’attenzione; il riesame degli eventi stressanti e la focalizzazione delle attenzioni su esperienze gratificanti naturali, come ad esempio il godere di paesaggi naturalistici o la connessione con persone care. Questo tipo di intervento integra le ultime ricerche sulle dipendenze, sulle neuroscienze cognitive, sulla psicologia positiva e la consapevolezza, concentrandosi su come aiutare le persone a recuperare il senso delle cose che accadono nella vita di tutti i giorni, inclusi piaceri e dolori senza ricorrere all'uso di sostanze.


I partecipanti allo studio sono stati istruiti per otto settimane ad applicare tecniche per alleviare il dolore e il desiderio rafforzando emozioni positive e il senso di gratificazione concentrando l'attenzione sulle esperienze piacevoli della vita. Pazienti con dolore cronico che abusavano di oppioidi da prescrizione, hanno mostrato un aumento di attivazione cerebrale misurato con l’elettroencefalogramma, in risposta a piaceri sani e naturali e tanto più il loro cervello si attivava in risposta al piacere naturale, meno i pazienti provavano il desiderio di assumere oppioidi.


Garland ricorda che una delle principali teorie sul come e perché si verifica una dipendenza sostiene che nel corso del tempo i tossicodipendenti diventano sempre meno in grado di provare gioia nella vita di tutti i giorni, spingendoli ad utilizzare dosi sempre più elevate di sostanza per provare piacere. Lo studio, riporta l’autore in una nota stampa dell’università, suggerisce che questo processo può essere invertito: insegnando alle persone ad utilizzare la consapevolezza di apprezzare e godersi la vita può far diminuire il bisogno di assumere sostanze stupefacenti.


Fonte: University of Utah


http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=3200


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)