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News di Alcologia

Ministero dei trasporti: sondaggio sul consumo di sostanze sulle navi mercantili e da crociera

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Droga e alcol in plancia: ecco i dati dei comandanti "fatti"

Un mare di cocaina e alcool? Solamente nel 2011- secondo un documento di Panorama.it- i comandanti di navi mercantili e da crociera

risultati positivi ai test di droga e alcol effettuati dagli armatori durante la navigazione, sono stati 72. Di questi, la maggior parte sono

risultati "positivi" agli stupefacenti : cocaina, cannabis e eroina. In totale i marittimi sorpresi a "farsi" sono stati 60. I restanti 12,

invece, nelle urine e nel sangue avevano "tracce" di alcol.
"I dati non devono allarmare- tranquillizza il Presidente di Confitarma, Paolo d'Amico- le società armatrici sono molto attente ai propri

comandanti e agli equipaggi. Effettuiamo controlli e analisi del sangue e delle urine sui nostri marittimi prima che si imbarchino e con al'

ausilio di società specializzate anche durante la navigazione".
I controlli a sorpresa che le società armatrici organizzano due volte l'anno, dovrebbero garantire la sicurezza della navigazione, degli

equipaggi, delle merci e passeggeri trasportati. La normativa internazionale infatti prevede che questi controlli, obbligatori, siano

effettuati su tutte le navi della flotta.
"Purtroppo la legislazione che regola la materia è estremamente complessa e a rendere ancor più lenta l'intera macchina delle verifiche ci

sono troppi i uffici competenti - continua il presidente- dell'abuso delle droghe e dell'alcol da parte dei marittimi in Italia se ne occupa

sia il Ministero della Salute, sia il Ministero dei Trasporti che un ufficio preposto della Presidenza del Consiglio".
Ma gli armatori voglio precisare che l'incidente della Concordia, nave della flotta Costa Crociere, non deve gettare una luce sinistra sulle

aziende italiane.
" I controlli e le selezioni che facciamo sul nostro personale, comandanti compresi, sono davvero rigorose- prosegue d'Amico- è la legge

italiana sulla privacy ad impedirci di esserlo ancora di più. Ad esempio, le società armatrici non possono fare i test psico-attitudinali ai

comandanti di nazionalità italiana prima di imbarcarli mentre non abbiamo difficoltà a sottoporre a questo test i comandanti d'origine

indiana o di altra nazionalità. E difatti noi puntualmente lo facciamo . Certamente questo test non è risolutivo ma è un'ulteriore "filtro"

aziendale prima dell'imbarco".
Ma c'è un altro aspetto che Confitarma vuole denunciare: " Per la legge sulla Privacy gli armatori non possono essere a conoscenza del dato

globale sull'abuso di sostanze stupefacenti e di alcol a bordo delle navi battenti bandiera italiana. E questo è invalidante. Benché l'Italia

sia tra i Paesi più rigorosi e attenti nell'applicazione della normativa in materia , questo non ci permette di monitorare il problema e di

intervenire ulteriormente se necessario".
" Gli armatori di petroliere italiane - conclude- per tutelare gli equipaggi e il carico hanno vietato totalmente l'ingresso di qualsiasi

bevanda alcolica a bordo".
Secondo la MedMaritime, azienda specializzata nei test di droga e alcol sui marittimi sostiene che solamente l'1% dell'equipaggio risulta

positivo ai test se l'armatore attua una politica rigorosa di controllo mentre se questa non viene applicata con altrettanta attenzione la

percentuale di soggetti "drogati" e o "alcolizzati" a bordo aumenta fino al 5%.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)