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Brasile: niente più tolleranza per il fumo

In Brasile è stato recentemente varato un nuovo pacchetto di riforme per arginare la diffusione del tabagismo; disposizioni pubblicate la

scorsa settimana sul "Diario Oficial da Uniao" il bollettino governativo del paese. Un ampio e rigido programma di contrasto al fumo che

equipara, di fatto, la normativa brasiliana a quella europea e statunitense. In effetti, con una regolamentazione molto permissiva, il

Brasile era rimasto decisamente indietro per ciò che attiene le politiche amministrativo / sanitarie in tema di lotta al "vizio del fumo di

sigaretta". Nello specifico, le strategie aboliscono i cosiddetti "Fumodromi", proibendo al contempo l'accensione di sigari, pipe e sigarette

in tutti gli ambienti pubblici ed in determinati ambiti privati. La riorganizzazione legislativa comprende anche l'innalzamento delle accise;

una decisione che nei prossimi giorni farà aumentare sensibilmente il prezzo dei pacchetti di sigarette. Le nuove aliquote, che incideranno

pesantemente sul costo finale, renderanno più cari del 20% tutti i prodotti a base di tabacco. Una stangata che aumenterà progressivamente per un quadriennio, fino a toccare nel 2015 un incremento record del 55%. Dal giro di vite non si salvano ovviamente le aziende, colpite duramente nelle attività di marketing promozionale e pubblicità commerciale. Primo passo è l'obbligo da parte dei produttori di elencare in un area pari al 30% del volume totale del box (oggi solo nei bordi laterali) le sostanze presenti ed i danni alla salute provocati dal fumo.Si avviverà gradualmente negli anni a venire ad una limitazione delle promozioni e delle sponsorizzazioni, soprattutto in campo sportivo. La strategia si completa con una serie di aspre sanzioni per i proprietari pubblici esercizi che non faranno rispettare i divieti all'interno dei propri locali. Gli importi delle ammende, ancora in fase di calcolo, una volta pubblicati daranno formalmente il via nelle prossime settimane al nuovo corso antifumo del Brasile.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)