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Mode alcoliche: il fenomeno dei social drinker

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Il triste fenomeno dei social drinker


E' la moda del momento, il brand social company dell'ora, il fenomeno che fa spillare locali in ogni dove, ed in ogni città piccola o grande che si,a per la gioia di tanti gestori buoni e "cattivi". Tra i nostri giovani aumenta sempre più il consumo dell'alcool come status simbol. Bevono per solitudine e paura del domani, per vincere la timidezza, perché non si stimano. Bevono per sentirsi meglio. I ragazzi italiani bevono troppo e iniziano troppo presto.


Secondo l'Osservatorio fumo, alcol e droga (Ossfad) dell'Istituto Superiore di Sanità il primo bicchiere in Italia si consuma a 11-12 anni, l'età più bassa d'Europa dove in media si comincia a bere a 14 anni e mezzo. In Italia il consumo di alcol è il più basso in Europa si ma si registra un aumento del 25% nella fascia giovanile. Nel nostro paese infatti il 51.6% dei ragazzi e il 41.6% delle ragazze fra i 14 e i 16 anni consuma bevande alcoliche. Con risultati allarmanti: a quattro maschi e due femmine sotto i 14 anni ogni centomila, vengono diagnosticate malattie legata all'abuso di alcolici.


Ma come bevono i giovani oggi? Dimentichiamo il bevitore di una volta, nascosto da qualche parte con una bottiglia di vino o di whisky, in mano. Negli ultimi anni infatti si assiste a un significativo mutamento della rappresentazione sociale del bere. Innanzi tutto si è passati dal vino alla birra e ai superalcolici e si è delineata una nuova figura di bevitore, il social drinker che beve e miscela di tutto e, soprattutto, lo fa in compagnia, all'aperto, ostentando ultime griffe di abbigliamento e smartphone di ultimo grido. L'abitudine a bere ogni giorno sta scomparendo per lasciare posto alla sbronza del fine settimana o allo sballo di una festa. Un abuso che non nasce per il piacere del gusto ma per l'effetto che il consumo di alcolici può provocare. I giovani vogliono e cercano quello stato di euforia e benessere e quella disinibizione procurati dall'alcol, perché così si sentono a posto all'interno del gruppo. Lo scopo della serata diventa quindi il binge drinking, vera e propria "abbuffata d'alcol". Sono le alcopops a dare il via alle danze. Si tratta di bevande alcoliche premiscelate con bibite a base di zucchero e anidride carbonica, studiate per conquistare il mercato giovanile. L'alcol c'è ma non si sente perché mascherato da frutta e aromi. Si inizia alle cinque del pomeriggio con aperitivi, alcopops, vodka e tè, in una sorta di rito che si concluderà a tarda notte in discoteca o all'aperto.


Ancora poco si fa per arginare il fenomeno alcolismo che, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, è la principale causa di morte nei ragazzi fra i 12 e i 29 anni. E certamente il divieto a pubblicizzare alcolici all'interno di programmi radiotelevisivi o giornali rivolti ai minori (purtroppo non nei film e serie tv d'oltreoceano), previsto dalla legge 125/01, è importante ma non sufficiente e non risolve il problema (ma non nei film specie americani).


(...omissis...)


Luca Viola


copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.luceraweb.eu/Giornale.asp?ID=25980


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)