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Modena, minori: è allarme per l'abuso di alcol

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Modena, minori: è allarme per l’abuso di alcol

Dati preoccupanti: l’iniziazione avviene tra gli 11 e i 15 anni e coinvolge l’11,9%. Il 30% si è ubriacato almeno una volta
I giovani tra gli 11 e i 15 anni. Questa la fascia di età più a rischio per l'uso di alcolici. I dati sono allarmanti, giovanissimi che cercano lo sballo, magari facendosi coinvolgere da amici più grandi e che possono incappare nella trappola di una sostanza ancora più subdola degli stupefacenti. Perché l'alcol è legale e quindi più facilmente fruibile. L'allarme è generale, riguarda l'intero paese (e ovviamente non solo giovani), ma anche Modena gioca la sua parte. Secondo i dati Istat relativi al 2012 emerge che in Italia il consumo di sostanza alcoliche considerato “a rischio” coinvolge l'11,9% dei ragazzi di età compresa tra 11 e 15 anni. Tra i 14-17enni, invece, chi consuma bevande alcoliche fuori pasto è passato dal 15% del 2001 al 19% del 2011. In provincia di Modena, lo studio Passi stima che siano circa 325mila le persone tra i 18 e i 69 anni che consumano regolarmente bevande alcoliche. La classe di età più interessata da modalità di consumo a rischio di bevande alcoliche è proprio quella dei giovani (48% dei 18-24enni). «Per quanto riguarda le tossicodipendenze – afferma Silvia Menabue, dirette dell'ufficio scolastico regionale – l'attenzione è più alta, meno per l'uso di bevande alcoliche. Ma i dati ci dicono che è proprio nella fascia tra gli 11 e i 15 anni quella più complicata. Il 30% dei 15enni ha vissuto un'ubriacatura almeno una volta». Una tematica da non sottovalutare, poiché i giovani rappresentano la componente più fragile. «L'Italia – afferma Claudio Annovi, direttore dipendenze patologiche area sud azienda Usl Modena – ha un triste primato insieme all'Inghilterra, ovvero quello di paese europeo in cui l'età media di iniziazione all'alcol è più precoce, 11 anni circa. Molto dannoso per la salute. È la stessa Organizzazione mondiale della sanità ad indicare che al di sotto dei 16 anni non si dovrebbe consumare bevande, se non si vogliono avere problemi nell'età adulta. Ancora una volta sono i dati a darci il senso della problematica. Il 12% dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni ha un rapporto problematico con l'alcol». A livello regionale, infatti, un'indagine del 2010, ha dimostrato che già dopo gli 11 anni molti giovani hanno un rapporto alterato (il 5% degli 11enni e il 25% dei 15enni). Giovani tra i quali si osservano fenomeni come il binge drinking (letteralmente baldoria bere), la cosiddetta ricerca dello sballo, che interessa il 38% dei ragazzi e il 24% delle ragazze di 15 anni. La prima ubriacatura arriva, mediamente, a 14 anni. Ma quali sono i campanelli di allarme? Come può un genitore capire che il proprio figlio può avere un problema. La parola d'ordine è non sottovalutare nulla, nemmeno un singolo episodio. «Se il ragazzo o la ragazza torna a casa dopo aver bevuto troppo – spiega Maria Corvese, del settore dipendenze patologiche dell'azienda Usl di Modena – non bisogna sottovalutarlo, anche se è capitato una sola volta. Bisogna immediatamente parlare con i propri figli, perché i ragazzi più a rischio sono coloro che non riescono a credere che una sostanza come l'alcol possa veramente fare male alla salute». Le conseguenze non sono direttamente collegate al fisico, inizialmente per lo più ai «comportamenti – aggiunge la Corvese – per le ragazze non saper valutare alcune situazioni relazionali, magari allontanarsi con ragazzi conosciuti da poco e avere rapporti indesiderati. Mentre per i ragazzi è più facile incappare nella rissa».

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)