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Molecular Psychiatry: nuovi farmaci per combattere la dipendenza da oppiacei

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Nuovi farmaci per combattere la dipendenza da oppiacei

Scoperto come bloccare la sindrome da astinenza da droghe oppiacee, come l'eroina. La scoperta, che apre la via allo studio di farmaci mirati

alle terapie contro la tossicodipendenza da oppiacei, arriva dall'università di Bordeaux in Francia ed è stata pubblicata su Molecular

Psychiatry, tra le maggiori riviste internazionali dedicate agli studi sui meccanismi biologici alla base delle patologie psichiatriche e

alla loro cura. Lo studio, a cui ha partecipato Francesco Papaleo del dipartimento di neuroscienze e neurotecnologie dell'istituto italiano

di tecnologia (Iit), e diretto da Angelo Contarino dell'institut de neurosciences cognitives et integratives d'aquitaine dell'università di

Bordeaux, si chiama "CRF2 receptor-deficiency eliminates opiate withdrawal distress without impairing stress coping" e dimostra la presenza

di un target innovativo per bloccare la sindrome d'astinenza da droghe oppiacee, come l'eroina.
Il gruppo di lavoro ha dimostrato che l'inattivazione del recettore di tipo 2 del corticotropin-releasing factor (CRF2) elimina i segni

fisici e gli stati affettivi negativi riscontrati nei pazienti dipendenti da droghe oppiacee in seguito alla sospensione della loro

assunzione. Tuttavia, la mancanza di tale recettore lascia inalterata le maggiori funzioni fisiologiche che vengono messe in atto dal corpo

umano in risposta ad eventi stressanti. Il corticotropin-releasing factor è un neuropeptide che coordina le risposte comportamentali,

neuroendocrine e del sistema nervoso autonomico allo stress, agendo attraverso due tipi di recettori, il CRF1 e il CRF2.
"Con l'inattivazione del recettore CRF2 - spiega Francesco Papaleo - abbiamo ottenuto un blocco degli stati disforici, cioè del malessere

psichico, e degli stati anedonici, quindi la mancanza della sensazione di piacere, indotti dall'astinenza da droghe oppiacee. Quindi, capire

qual è il meccanismo per bloccare o alleviare questi sintomi negativi apre la strada alla possibilità di realizzare farmaci in grado di

facilitare l'uscita dalla dipendenza da droghe". La dipendenza da droghe oppiacee, quali eroina, morfina od oppio, è una patologia cronica

caratterizzata da un alto tasso di recidiva, che incide pesantemente sui Sistemi Sanitari a livello mondiale. Inoltre, alcuni studi indicano

un forte aumento dell'uso ricreazionale di farmaci oppiacei negli adolescenti, indicando che l'incidenza della tossicodipendenza potrebbe

aumentare in modo drammatico nei prossimi anni.

 


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)