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Molecular Psychiatry: studio italo-francese sulla neurobiologia dell'astinenza da oppiacei

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Astinenza da oppiacei: uno studio italo-francese svela i correlati neurobiologici

La sindrome da astinenza da oppiacei rappresenta un forte evento stressante che scatena un potente desiderio di assumere droga, un meccanismo che in questo modo crea dipendenza dalla sostanza. Non esiste a tutt'oggi un trattamento in grado di bloccare efficacemente la sindrome daastinenza da oppiacei. Il sistema di rilascio dell'ormone corticotropina (CRF) coordina le risposte comportamentali, neuroendocrine e autonomiche di risposta allo stress. Il CRF potrebbe quindi anche mediare le risposte comportamentali alla sindrome d'astinenza da droghe e alcol, ma il suo ruolo e le strategie fisiologiche finalizzate a far fronte alla sindrome non sono ancora del tutto conosciute. A livello

cerebrale il CRF viene trasmesso da due vie recettoriali, chiamate CRF1 e CRF2. In una ricerca italo-francese recentemente pubblicata sulla

rivista Molecular Psychiatry è stata studiata la sindrome di astinenza da oppiacei in cavie da laboratorio mancanti della via recettoriale

CRF2. I topi con mancanza di CRF2 non presentano i classici segni di astinenza (disforia e anedonia), inoltre non aumenta nel loro cervello

il rilascio di dinorfina, di CRF e vi è mancata attivazione del circuito periacqueduttale, che rappresentano i principali correlati cerebrali

del disagio nell'astinenza da oppioidi. I ricercatori hanno trovato che nonostante la mancanza del recettore CRF2 i ratti non mostrano

problemi nella risposta cerebrale neuroendocrina e autonomica allo stress da astinenza. Tali risultati indicano che la mancanza della via

recettoriale CRF2 abolisce completamente le componenti affettivo-somatiche negative della sindrome da astinenza cerebrale senza compromettere

le normale capacità di risposta agli eventi stressanti. La somministrazione di antagonisti per i recettori CRF2 a livello della barriera

emato-encefalica potrebbe alleviare i sintomi dell'astinenza da oppiacei e avere importanti implicazioni cliniche facilitando il trattamento

della sindrome di astinenza e della dipendenza stessa.

 


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)