Molise "Alcolismo giovanile e minorile: per una rete di prevenzione e di ascolto"
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Si è tenuto giovedì pomeriggio l'ultimo incontro formativo-informativo previsto dal Progetto Sperimentale "Alcolismo giovanile e minorile: per una rete di prevenzione e di ascolto".
Una proposta dell'Associazione dei Genitori di S. Elia a Pianisi, finanziata dal Ministero al Lavoro e alle Politiche Sociali.
Dopo aver fornito un quadro riassuntivo delle precedenti lezioni, la dottoressa, De Cerce e la psicologa, Angelica Romanelli, nel ribadire l'importanza di aver buttato un seme per un cambiamento culturale e di mentalità, hanno invitato i presenti a proseguire questo percorso, intrapreso da alcuni mesi.
Con la creazione della Scuola Alcologica, che l'Arcat aprirà a breve, si intende dare seguito concretamente al progetto di prevenzione, tanto voluto dall'Associazione dei Genitori.
A rendere particolarmente interessante l'incontro anche le testimonianze di Nicola, Elia, Vittoria e Livia.
Nicola Mottola, da anni servitore insegnante, si è prodigato volontariamente per la creazione di un Club Alcolisti in trattamento a S.Elia a Pianisi, che è frequentato da 5 famiglie una volta a settimana.
Qui ogni membro racconta la propria esperienza. Puntualità, riservatezza e accoglienza sono i criteri che regolano questo proficuo stare insieme.
Non è presente solo chi ha deciso di smettere di bere, ma anche chi continua a farlo e non lo ha mai consumato alcol. "Non parliamo mai di astinenza ma di sobrietà.
Li raccogliamo i giorni di sobrietà! Cerchiamo anche di condividere sensazioni ed emozioni che ci accompagnano quotidianamente.
E' importante vedersi sistematicamente per evitare che ci possa essere un momento di ricaduta".
Eliantonio, presidente del Club santeliano, ha raccontato la sua esperienza con soddisfazione, come traguardo essenziale.
"Da due anni non tocco alcol. Credo che spesso si beva per situazioni di disagio che si vivono inevitabilmente. Al Club mi sono sentito sostenuto, aiutato e mai giudicato.
Il mio impegno è di continuare su questa scia e di aiutare gli altri a superare questi problemi così diffusi".
Anche Vittoria con la sua storia ha lanciato importanti messaggi ai presenti.
"Ero diventata schiava dell'alcol senza accorgermene. Sorso a sorso sono arrivata in poco tempo a consumare bottiglie intere di superalcolici.
La decisione di non bere è scaturita dal mio grave stato di salute. Per questo sono stata sottoposta al trapianto del fegato.
Oggi sono felice di aver avuto l'opportunità di frequentare il Club e di essere uscita da questo tunnel. Senza sentirmi mai giudicata".
Otto anni fa, invece, Livia sceglieva un altro stile di vita, sobrio e salutare, abbandonando quell'abitudine che le stava distruggendo l'esistenza.
Al suo fianco la dottoressa Angelica, che ha rappresentato un pilastro per un cambiamento di rotta.
"Sto bene con i miei amici del Club. Non potrei mai rinunciarci per quello che mi ha dato e, sono certa, continuerà a darmi".
Dopo le prime fasi del progetto, che hanno interessato la scuola, i genitori e i volontari, l'Associazione planisina si prepara a predisporre altre importanti iniziative progettuali