Montebelluna: ore 8, in classe ubriachi
Montebelluna: in classe studenti ubriachi fin dal mattino
Minori a scuola ubriachi: è allarme. Bevono ancor prima di arrivare a scuola e lì, già ubriachi o per lo meno alticci, presentano problemi di rendimento ma anche di convivenza con gli altri. La somministrazione di alcool (pure agli under 16) avverrebbe, in alcuni locali pubblici della città, già prima dell'inizio delle lezioni o nel pomeriggio. A segnalare una situazione da brividi sono i genitori stessi di alcuni ragazzi montebellunesi. Dalle loro accorate lettere, piovute sul tavolo dell'assessore alla Sicurezza Tiziana Favero, si ricava che sono sempre più giovani i ragazzi che abusano di sostanze alcoliche e si abbandonano a comportamenti molesti per se stessi e per gli altri; non sempre gli esercizi pubblici ubbidiscono al divieto di somministrare bevande vietate ai ragazzi al di sotto dei 16 anni.
Il vulcanico assessore Favero, ricevute le segnalazioni, ha deciso di non lasciar correre: ha invitato la Polizia municipale ad una serrata attività di controllo in collaborazione con le Forze dell'Ordine per il rispetto dell'articolo 689 del Codice Penale che vieta la somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 16 anni nei locali pubblici. Nel contempo, ha anche scritto una lettera a tutti i titolari dei 122 pubblici esercizi del Comune, inviata per conoscenza anche all'Ascom, alla Confesercenti e ai Dirigenti scolastici, in cui sottolinea la gravità del problema e richiama tutti all'osservanza della legge che prevede pene pecuniarie fino a 2582 euro, la pena della permanenza domiciliare da 15 giorni a 45 giorni o la pena del lavoro di pubblica utilità da 20 giorni a 6 mesi e la sospensione dell'esercizio.
«Troppo spesso - dichiara la Favero - questo fenomeno viene tollerato ma non può essere una prassi consolidata. È necessaria la collaborazione di tutti: nessuno meglio degli esercenti entra direttamente in contatto con il consumatore; solo loro possono e debbono rifiutare la somministrazione a minori di sedici anni ed a persone in evidente stato di ebbrezza. I pubblici esercizi hanno anche un ruolo sociale e debbono contribuire a trasmettere modelli positivi». E ancora: «Il profitto a tutti i costi senza una responsabilità sociale e la moda dello spritz e dello sballo che impazza non possono assolutamente renderci tutti esenti da una responsabilità sociale che abbiamo: siamo a conoscenza dei danni provocati dall'alcool, dalla dipendenza al disagio sociale. Problemi che si riflettono negli stessi ambienti scolastici creando problemi non solo di rendimento scolastico ma anche di convivenza con tutta la classe, atti di vandalismo e degrado in città».