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Movida ed alcol, chiesto un tavolo di confronto

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Dopo l'episodio della 24enne ridotta in coma etilico da un mix di alcol e droga, arriva da Ciro Mosca, titolare di un noto locale notturno cittadino, la proposta di indire un tavolo di confronto tra gestori, giovani, politici, associazioni e Forze dell'Ordine. In esame le esigenze, i problemi sociali e la voglia di divertirsi dell'universo giovanile...
Un tavolo di confronto sui temi che più interessano l'universo dei giovani e la loro voglia di divertirsi. Questa la proposta di Ciro Mosca, gestore del noto locale "Aumm Aumm", nonché rappresentante di "Torquemada", associazione che riunisce i gestori dei locali pubblici della città metelliana.
Non ha lasciato indifferente l'opinione pubblica l'episodio avvenuto lo scorso week-end che ha visto coinvolta una ragazza 24enne, trasportata dal fidanzato all'ospedale "Santa Maria dell'Olmo" in uno stato di coma etilico. L'uso sempre più diffuso tra i giovani di stupefacenti e di alcol è in continua crescita, soprattutto tra i giovanissimi, per desiderio di evasione o per sentirsi parte integrante del gruppo, conformandosi a comportamenti spesso errati, ma che contraddistinguono la maggioranza dei ragazzi.
Proprio dopo la notizia della giovane cavese che ha rischiato di perdere la vita, molti operatori del settore sanitario hanno voluto lanciare un allarme per quella che hanno definito una vera e propria emergenza dilagante.
L'invito, però, a non demonizzare la movida ed a non criminalizzare il popolo della notte arriva dal gestore Ciro Mosca, che evidenzia quanto spesso sia semplice scaricare le responsabilità di problemi sociali e disagi personali, cercando un capro espiatorio.
Mosca ha le idee chiare in merito. Non è possibile strumentalizzare questo genere di situazioni ed accusare immediatamente i locali pubblici. «Si dimentica che la movida è fatta di persone che lavorano, accompagnati da una squadra di altri 20-30 dipendenti che guadagnano da vivere, anche in una situazione economica molto grave come quella che stiamo affrontando attualmente».
Da qui la proposta di convocare un tavolo di confronto che possa permettere il dialogo tra gestori, Forze dell'Ordine, associazioni presenti sul territorio, l'Amministrazione comunale ed ovviamente i giovani.