National Institute for Health and Clinical Excellenc: perplessità sugli effetti "benefici" dell'alcol
National Institute for Health and Clinical Excellenc: perplessità sugli effetti benefici dell'alcol
Chissà come saranno contenti i montanari bergamaschi, per non parlare degli agricoltori di Vicenza o degli allevatori di
bestiame di Gorizia. Un bel brindisi all'insegna «L'avevo detto io che bere fa bene». Se il Nordest tradizionalmente beone lo
sapeva da sempre, ora anche il «Journale of Rheumatology», importante rivista medica inglese conferma: l'alcol fa bene.
Quanto meno protegge prima dall'insorgere di artriti reumatoidi e attenua poi i suoi effetti dolorosi. Mentre, viceversa, gli
astemi hanno quattro volte più possibilità di sviluppare malanni del genere.
In base alle statistiche elaborate dal National Institute for Health and Clinical Excellenc, nel Regno Unito mezzo milione di
persone soffrono di questa affezione, della quale non erano note cause e soprattutto rimedi. Almeno finora. I ricercatori
dell'Università di Sheffield, riporta il «Journal», hanno infatti chiesto a due gruppi di persone, con o senza artrite, di
riferire tutti i dettagli del consumo di alcolici, sottoponendole poi a test ed esami, arrivando così alla straordinaria
scoperta.
Le persone che bevevano più spesso alcol, almeno dieci volte al mese, lamentavano minori dolori e gonfiori alle
articolazioni. Un dato che, ammoniscono gli esperti, non deve però essere letto come un «semaforo verde» per bere di più.
Nella ricerca tuttavia, il team ha confrontato 873 pazienti con artrite reumatoide a 1.004 persone sane. Tutti hanno
compilato un questionario dettagliato con le abitudini alcoliche, poi sono stati sottoposti a radiografie ed esami del sangue
e delle articolazioni. «Abbiamo scoperto - spiega James Maxwell, reumatologo e primo autore dello studio - che i pazienti che
bevevano alcolici più spesso avevano sintomi meno pesanti di quelli astemi o che lo consumavano solo sporadicamente».
Non solo. Anche le radiografie hanno mostrato meno danni alle articolazioni, e le analisi del sangue hanno rivelato più bassi
livelli di infiammazione nei bevitori. Per di più in questo gruppo di pazienti sono stati rilevati: meno dolore alle
articolazioni, gonfiore e disabilità. Un risultati che lascia ancora un po' perplessi gli stessi studiosi, in quanto non è
ancora chiara la correlazione tra assunzione regolare di alcol e riduzione della gravità dell'artrite reumatoide e dei suoi
sintomi. «C'è qualche prova che mostra come l'alcol abbia un effetto inibitore sull'attività del sistema immunitario, e
questo può influire sullo sviluppo della malattia - conclude Maxwell - ma sono necessarie ulteriori ricerche per confermare
questi risultati e fare piena luce sul fenomeno».
Nell'attesa «cin cin» o meglio «toast» come dicono gli inglesi e giù una bella sorsata.