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National Institute of Child Health and Human Development: effetti dell'alcol in gravidanza

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Alcol in gravidanza causa problemi cognitivi nel bambino

Sebbene l’abuso di alcol in gravidanza pare non causi necessariamente lo sviluppo di caratteristiche morfologiche tipiche della sindrome alcolica fetale, sono invece stati riscontrati significativi effetti sulle funzioni cognitive e un anormale sviluppo intellettuale e comportamentale
L’alcol in gravidanza sarebbe proprio da evitare perché è ormai riconosciuto come possa influenzare il buon esito della gravidanza e causare problemi nel nascituro. E, nonostante pare causi raramente lo sviluppo di caratteristiche morfologiche tipiche della sindrome alcolica fetale, altri seri problemi sono stati evidenziati da uno studio promosso dal US Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development (NICHD). Problemi che potrebbero inizialmente passare inosservati senza indizi morfologici evidenti.

Se dunque vi sono pochi indizi a livello della conformazione dei tratti del viso di un bambino nato da madre che assumeva alcol in gravidanza, vi sono altre manifestazioni che si mostrano con il tempo che fanno capire quanto questa sostanza possa essere dannosa per il feto.
Il danno maggiore avviene nel sistema nervoso e si mostra con ritardi del linguaggio, iperattività, deficit di attenzione o ritardi intellettuali. Il tutto riepilogato dai ricercatori statunitensi e cileni in una compromissione funzionale neurologica.

Per questo studio, i ricercatori hanno reclutato oltre 9.000 di Santiago del Cile a cui è stato chiesto di rispondere a un questionario in cui dovevano riportare se e quanto alcol avessero assunto durante la gravidanza.
I dati raccolti hanno permesso di rilevare che, di queste, 101 donne avevano assunto quattro o più bicchieri al giorno durante la gravidanza. A queste sono state abbinate altrettante 101 donne con hanno caratteristiche simili, ma che non avevano consumato alcol durante i nove mesi di gestazione.
Quando le partecipanti hanno partorito, gli scienziati hanno valutato lo stato di salute dei neonati e condotto valutazioni periodiche sul loro sviluppo fisico, intellettuale ed emotivo fino all’età di 8 anni.

I test e le analisi condotte sui bambini hanno mostrato che ben il 44% dei bambini nati dalle 101 madri dedite a bere alcol mostrava un’anomalia in una delle aree del cervello o sistema nervoso legate allo sviluppo cognitivo e comportamentale. Le caratteristiche fattezze del viso tipiche della sindrome alcolica fetale si mostravano soltanto nel 17% dei bambini di queste madri.
La sindrome alcolica fetale comprende un modello caratteristico di anomalie facciali, ritardi nella crescita e danni cerebrali che sono subito identificabili. Il problema nasce quando queste anomalie fisiche del volto non appaiono, e quindi passano inosservati i problemi che invece possono essere presenti a livello del sistema nervoso.

«La nostra preoccupazione è che, in assenza dei tratti distintivi del volto, gli operatori sanitari possano valutare i bambini con una qualsiasi di queste menomazioni funzionali neurologiche e perdere la loro storia di esposizione alcolica fetale – spiega nel comunicato NICHD il dottor Devon Kuehn – Come risultato, i bambini non possono essere indirizzati al trattamento e ai servizi adeguati».

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)