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National Institute on Drug Abuse: la prevenzione deve cominciare già all'età dei 6 anni

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Prevenzione droga. Dpa/Nida: dall'eta' di 6 anni

Far partire la prevenzione antidroga fin dai 6 anni di eta': e' uno dei punti su cui concordano le autorita' italiane e statunitensi, da oggi fino a domani impegnate in un seminario di confronto delle rispettive esperienze e conclusioni.
Secondo il capo del Dipartimento Politiche antidroga della presidenza del Consiglio, Giovanni Serpelloni, sia Italia sia Usa "concordano assolutamente sull'efficacia della prevenzione precoce: se in tempi passati -dice all'Adnkronos- si consideravano i 14 come l'eta' giusta per cominciare, abbiamo realizzato che quell'eta' e' gia' in pieno rischio. La prevenzione deve cominciare gia' a partire dai 6 anni, fino almeno ai 12".
Quelle iniziate oggi sono due giornate formative che vedono protagonisti docenti e scienziati statunitensi provenienti del Nida (National Institute on Drug Abuse) e altri rappresentanti della comunita' scientifica americana, insieme ai loro omologhi italiani.
La sessione di oggi si e' concentrata finora su prevenzione e trattamento; oltre alla prevenzione precoce, continua Serpelloni, "crediamo molto nella necessita', allo scattare della fascia di rischi 12-18 anni, di effettuare una serie di accertamenti anche tossicologici sui ragazzi. I genitori -esemplifica Serpelloni- sono abituati a portare i loro figli dal dentista per i controlli di routine, dall'ortopedico e cosi' via. Dovrebbero abituarsi anche a portarli nei dipartimenti di prevenzione anche per queste tematiche, che in fin dei conti sono piu' importanti delle carie: le prime cause di morte fino ai 19 anni sono le droghe e gli incidenti stradali dovuti all'uso di droghe".
Anche sul trattamento pieno accordo Usa-Italia e una serie di programmi comuni con scambi di esperti tra i due paesi. "Siamo stati chiamati a partecipare ai network Usa di centri ricerca e clinici, che loro hanno iniziato da tempo, per iniziative analoghe qui in Italia, un "clinical network" che da noi avra' caratteristiche diverse rispetto agli Usa: oltre alla gratuita', la nostra particolarita' saranno i trattamenti integrati con farmaci e trattamenti psicosociali educativi tendenti non a stabilizzare la tossicodipendenza ma a guarire".
La sessione del pomeriggio, dice infine Serpelloni, e' dedicata all'alcolismo e alle tecniche, che vedono gli italiani all'avanguardia, di valutazione degli esiti del trattamento.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)