Nature Neuroscience: i recettori cannabinoidi CB2 modulano gli effetti della cocaina nel cervello
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Nuove scoperte: i recettori cannabinoidi CB2 modulano gli effetti della cocaina nel cervello
Un recente studio pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience accende la discussione sul possibile ruolo dei recettori cannabinoidi di tipo
2 (CB2) nel sistema nervoso centrale (SNC) e il loro potenziale coinvolgimento in alcune funzioni cerebrali.
Fino ad oggi si è sempre ritenuto che i recettori CB2 fossero coinvolti solo in minima parte nel sistema di segnalazione cannabinoide a
livello cerebrale, conferendogli un ruolo minimo nel Sistema Nervoso Centrale. Infatti essi si trovano prevalentemente nel Sistema
Periferico, sulle cellule del sistema immunitario. Tuttavia la ricerca a firma di scienziati del NIDA e dell'Istituto di Farmacologia e
Tossicologia di Pechino, ha individuato un possibile coinvolgimento centrale dei recettori CB2 attraverso esperimenti sul meccanismo della
dipendenza da cocaina effettuati sul topo.
La somministrazione di molecole in grado di attivare solo i recettori CB2 inibiva l'auto somministrazione di cocaina nei topi, inibiva l'
attività locomotoria indotta dalla cocaina e i livelli extracellulari di dopamina in un'area del cervello denominata accumbens. Questo si
osservava sia in topi normali che in topi privati dei recettori di tipo CB1, indicando un effetto mediato proprio dai recettori CB2.
I risultati suggeriscono per la prima volta che l'attivazione dei recettori CB2 a livello cerebrale, inibisce gli effetti di stimolazione
psicomotoria e di ricompensa indotti dalla cocaina (presumibilmente attraverso un meccanismo dipendente dalla dopamina) e indicano il
potenziale ruolo nel cervello di questi recettori, in accordo con altre recenti pubblicazioni scientifiche sul coinvolgimento dei CB2 in
numerose funzioni del Sistema Nervoso Centrale. Lo studio, concludono i ricercatori, offre una nuova visione sull'attività dei recettori CB2:
non solo essi non sono assenti dal Sistema Nervoso Centrale, ma ligandi affini ai CB2 hanno un effetto su questo sistema e potrebbero
costituire un nuovo target di studio ed interesse per il potenziale sviluppo di futuri trattamenti per la dipendenza da droghe.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)