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"Nek Nomination", Ferretti: "Un modo di bere pericolosissimo"

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Ferretti: «Un modo di bere pericolosissimo»

Il direttore del Sert lancia un appello: «Ragazzi ribellatevi e rispondete con un bicchiere di latte»
«Con questo fenomeno del “Nek Nomination” gli adolescenti bevono da soli, nel pomeriggio e a stomaco vuoto.


È un modo di bere anomalo che può avere conseguenze gravi, e nessuno può avere le stesse reazioni. Così facendo i giovani pensano anche di entrare nell'età adulta».


Queste le parole di Claudio Ferretti, responsabile del Servizio tossicodipendenze Sert di Modena, sull'ultima tendenza che sta dilagando su Facebook e che vede proprio gli adolescenti fra i protagonisti di questo triste gioco del “Nek Nomination”. Ma Ferretti va oltre, e analizza le cause che stanno dietro alle “nomine”: «Dal punto di vista psicologico c'è il fattore dell'imitazione e di non essere esclusi dal gruppo degli amici o della classe, mentre l'alcol e bere alcolici per i ragazzi diventa il primo modo per entrare nel mondo degli adulti. In fondo è una dimostrazione di coraggio basata sul rapporto fiduciario amico-amico, un impegno d'onore, e diventa difficile a quel punto tirarsi indietro. L'aspetto singolare che trovo in questa “Nek Nomination” è che si beve fuori da un contesto controllato. E si consuma alcol in solitudine. Poi c'è il potere che hanno i social network come Facebook, cioè la capacità che ha Internet di aumentare le comunità virtuali. I giovani che prendono parte al gioco della nomination hanno la sensazione di entrare in un mondo più grande di loro, di far parte di una comunità più grande, dove conta essere riconosciuti, e il video diventa la testimonianza di tutto questo».


Ed è proprio su Internet che ormai le tendenze si sviluppano e prendono piede a velocità impressionanti, fanno il giro del mondo, ma a volte si esauriscono anche in brevissimo tempo. Mentre le ricadute escono dal virtuale, come i decessi di alcuni ragazzi avvenuti all'estero, in seguito alle nomine su Internet e alle pesanti bevute di alcolici riprese davanti alla webcam, chiusi in camera davanti ai computer.


Un fenomeno che ha preso piede anche a Modena e provincia, e che corre on-line a scuola.


La “nomina a bere” arriva sulla propria pagina Facebook, scritta da un amico. E dopo si hanno solo 24 ore di tempo per fare altrettanto, mandando la sfida a bere ad altri amici e pubblicare il video di testimonianza. E la catena in questo modo si allarga, passando di scuola in scuola per tutta la provincia, con il conseguente abuso di alcol incontrollato fra giovanissimi.


«Questo è un modo di bere rischioso. Per un ragazzo o una ragazza di 16 anni, bere fuori pasto non fa assolutamente bene -prosegue Ferretti- poi è proprio il modo di “bere alla goccia” che è strano, perché riprende uno stile che usavano alcuni per bere il whisky nei vecchi film».


Il responsabile del Sert di Modena propone invece come spezzare la catena, e una possibile via d'uscita alle “nomine”: «Per ribaltare la catena e non essere conformisti come tutti gli altri che partecipano, propongo ai ragazzi di fare qualcosa di più originale come bere un bicchiere di latte freddo tutto d'un fiato.


(...omissis...)


Marco Amendola


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2014/03/09/news/ferretti-un-modo-di-bere-pericolosissimo-1.8817902


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)