338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Nel locale un coetaneo ti tiene d'occhio

alcol alcolici prevenzione progetto giovani alcolismo

Contro l'abuso di alcol un progetto che formi operatori tra i giovani
IL TIRRENO
FORTE. «Questa volta in discoteca andrete voi». L'invito, rivolto alla rappresentanza degli studenti del Liceo scientifico "Michelangelo Buonarroti", non sarebbe strano - vista l'età di coloro cui è rivolto - se non arrivasse dai promotori del progetto "Ricreazione in via d'estinzione". Che vede il Comune di Forte (responsabile del progetto è Simone Tonini, consigliere delegato per le politiche giovanili) capofila versiliese nella lotta al consumo di alcol tra i giovani.
Nel richiedere un nuovo finanziamento per il 2009, oltre all'allargamento della partecipazione degli altri Comuni (solo Viareggio non ha aderito) è prevista la formazione di un gruppo di giovani da affiancare agli operatori di Asl e cooperativa Crea Impresa.
«Abbiamo fatto fin troppe notti in giro...», ha detto rivolto ai ragazzi Giuseppe Petrini, di Crea Impresa, immancabile presenza là dove i progetti versiliesi anti abuso di alcol prevedano l'impiego del simulatore di guida. Lo stesso che, nell'agosto scorso, ha girato le discoteche della Versilia Nord che si sono rese disponibili ad una collaborazione con il progetto - voluto e sostenuto dall'assessore Amleto Polacci - che prevedeva anche un questionario per i giovani frequentatori.
Il questionario. 171 i questionari che si sono rivelati utili alla composizione di un dato statistico, per un totale di 134 maschi e 37 femmine. Età minima 15 anni, età media 21 anni; per lo più studenti; il 58% fumatori. L'età media dell'assaggio del primo sorso di bevanda alcolica si posiziona tra i 13 e i 14 anni. La prima bevanda con gradazione è stata bevuta con gli amici ma il 20,1%, invece, dichiara di averlo fatto insieme ai genitori. Gli intervistati si scolano principalmente superalcolici (29,8%): seguono a ruota la birra (29,2%), il vino (25,7%), le bevande alcoliche fruttate (15,2%). Il 70,2% ha risposto di bere alcoliche «perché piacciono», il 66,1% - ed è il dato più preoccupante - di aver bevuto tanto da stare male.
Siamo tutti coglioni. Bersagliati dalla pubblicità, compriamo alcol - ha spiegato senza giri di parole lo psicologo Emanuele Palagi, presidente del Comitato - «perché siamo tutti un po' coglioni». Palagi ha portato all'attenzione degli studenti presenti nella sala del Mutuo soccorso la campagna choc costruita sulla vicenda di Jaqueline Saburino, giovanissima studentessa americana rimasta coinvolta dieci anni fa in un incidente stradale procurato da un coetaneo, astro nascente del football, che aveva bevuto. I due amici in auto con la ragazza sono morti, lei è stata quasi bruciata viva mentre era incastrata tra le lamiere. Il suo volto sfigurato, la sua storia, il suo messaggio ("per favore non guidare se hai bevuto") sono il centro di una campagna Rai «mai andata in onda - ha ricordato Palagi -. E per far vedere il messaggio in una scuola media la preside ha voluto l'autorizzazione dei genitori». Perché quando si parla di alcol e possibili effetti devastanti, l'imbarazzo è ancora tanto. E, allora, ben venga Guido Intaschi, responsabile Sert della Asl Versilia, che ieri mattina è stato chiaro: «Deve essere proibito mettersi alla guida se non si ha alcol zero nel sangue».
Perché le conseguenze sono spesso drammatiche, aspetto che non sfugge ai ragazzi intervistati l'estate scorsa. Che per il 64% hanno risposto "molto" alla domanda "secondo te l'alcol può peggiorare la capacità di valutazione rischi?", per il 68,4% hanno dato la stessa risposta interrogati su "l'alcol può peggiorare la concentrazione?", e per il 61,45 hanno dimostrato di avere ben chiaro che l'alcol "può peggiorare molto la rapidità dei riflessi".