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Nel mondo un adulto su venti fa uso di droga

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Nel mondo un adulto su venti fa uso di droga
L'ultimo rapporto Onu rivela: cresce la produzione di oppio, cala quella di cocaina


Circa 230 milioni di persone nel mondo, il 5 per cento della popolazione tra i 15 e i 64 anni fa uso di droghe. Una percentuale stabile secondo l'ultimo rapporto dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (Unodc) pubblicato oggi.


Cala l'uso di cocaina, negli Usa e soprattutto a causa della drastica riduzione delle piantagioni di coca in Colombia, ma rimane stabile in Europa e aumenta in America latina e Africa. Crescono produzione e consumo di oppiacei grazie al contributo afgano (61 per cento in più nel 2011 rispetto al 2010, anno in cui il raccolto di papaveri è stato compromesso da una malattia delle piante). L'ecstasy inonda l'Europa: i sequestri sono aumentati da 595 kg del 2009 a 1,3 tonnellate del 2010. La cannabis è la droga più consumata al mondo, soprattutto nel Vecchio continente, che è un grande cliente di hashish marocchino, ma sono in aumento le coltivazioni «domestiche» di marijuana. Mentre gli stimolanti a base di anfetamine detengono il secondo posto nella classifica, e sono largamente prodotti e utilizzati soprattutto in Asia.


È in aumento, in alcuni casi drammatico, il ricorso a medicinali con obbligo di prescrizione per usi diversi da quelli medici. Il consumo di sedativi e anti dolorifici negli Stati Uniti è in crescita costante (fino al 20 per cento in più nella vita di una persona) e ormai la loro diffusione supera quella della cannabis. C'è la tendenza crescente a combinare diverse droghe e nuove sostanze psicotrope di sintesi stanno guadagnando mercato. Tra esse il mephedrone e l'Mdpv vendute via internet come "sali da bagno" o "concime per piante".


Queste le linee generali, tra le pieghe emergono nuove geografie e strategie del narcotraffico.


I prezzi dell'oppio aumentano, nonostante cresca la produzione. Probabilmente, ammette il rapporto, il consumo di eroina nel mondo è sottostimato, perché stanno emergendo altri mercati, soprattutto in Asia (in particolare Iran, ma anche Afghanistan) e Africa. E altri utilizzi dell'oppio, ad esempio lo smercio parallelo di morfina.


I sequestri di Cocaina in Europa sono in calo, svela l'Unodc, ma non il consumo e non i prezzi, segno che i trafficanti hanno cambiato modus operandi e nascondono la droga nei container.


Le coste dell'Africa occidentale sono un terminale sulle rotte della cocaina, ma stanno anche diventando un approdo per quella dell'oppio, che viaggia meno, per quanto ancora in prevalenza, lungo i Balcani. "I punti di traffico si stanno convertendo in punti di arrivo" sottolinea il segretario generale dell'Onu Ban-Ki Moon, nel suo messaggio in in occasione della giornata internazionale contro l'uso delle sostanze stupefacenti. "Circa la metà della cocaina che transita da Africa Centrale e Occidentale si ferma nella regione, mettendo a rischio i risultati faticosamente ottenuti nel campo del buon governo e dello sviluppo sostenibile".


Tra gli impatti sociali dell'uso di droghe il più evidente è il costo relativo alle cure dei tossicodipendenti. L'Onu stima che ci vorrebbero tra i 200-250 miliardi di dollari (tra lo 0,3 e lo 0,4 per cento del pil globale). In realtà le cifre spese sono di gran lunga inferiori e solo una persona su 5 riceve l'assistenza di cui avrebbe bisogno. La droga provoca perdite nella produttività stimate tra lo 0,3 e lo 0,4 per cento del pil, ma uno studo Usa ipotizza perfino lo 0,9 per cento. I crimini collegati allo spaccio e al consumo di stupefacenti pesano in alcuni paesi come la Gran Bretagna fino all'1,9 per cento del pil.


"Eroina, cocaina e altre droghe continuano a uccidere circa 200 mila persone all'anno, distruggendo famiglie e gettando nella miseria migliaia di persone" ha commentato il direttore dell'Unodc Yury Fedotov "Paesi produttori e consumatori devono combattere insieme. A tutt'oggi solo un quarto dei contadini coinvolti nelle coltivazioni illecite hanno accesso all'assistenza allo sviluppo. È necessario offrire loro alternartive".


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)