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Neurobiology of Aging: anche un brindisi durante la gravidanza può danneggiare il feto

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Anche un brindisi durante la gravidanza può danneggiare il feto

Alcol e gravidanza, due mondi da tenere distanti. Concedersi infatti un brindisi durante i 9 mesi di gestazione può provocare diversi danni e

gravi malformazioni al nascituro. A confermarlo è una ricerca realizzata dall'Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio

nazionale delle ricerche (Ibcn-Cnr) insieme all'Istituto superiore di sanità (Iss) e al Centro di riferimento alcologico dell'università

Sapienza di Roma. Lo studio, condotto sui topi, ha evidenziato l'alterazione dei fattori di crescita nei piccoli nati da madri che hanno

consumato alcolici durante la gravidanza. La ricerca è stata pubblicata su ‘Neurobiology of Aging'. Secondo i ricercatori, «il danno cerebrale nel topo anziano a livello dei fattori di crescita non si osserva se l'esposizione all'alcol

avviene sotto forma di vino rosso, grazie alla presenza di composti con proprietà antiossidante e neuroprotettiva come polifenoli e

antociani». «Dati più recenti in via di pubblicazione - avverte Mauro Ceccanti, Centro di riferimento alcologico - hanno dimostrato come tale

protezione a livello dell'Ngf e del Bdnf è stata osservata anche su tessuti del sistema endocrino come la tiroide». Anche per questi motivi

«gli effetti antiossidanti e neuroprotettivi - sottolinea la ricerca - non sono comunque sufficienti a contrastare totalmente il danno

indotto dall'alcool durante la gravidanza». «Il rischio di partorire un bambino con sintomi della sindrome fetale alcolica comunque esiste -

sottolinea Fiore - e alcuni fattori come fumo di sigarette, consumo di droghe o farmaci, stress ambientali o maggiore sensibilità della madre

all'alcool possono amplificare tale danno. Altri - conclude - possono invece contribuire a limitare il danno. Ad esempio: vitamine del gruppo

B, come l'acido folico o la tiamina

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)