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NeuroImage: slot machine e cervello, entra in gioco la dopamina

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"Slot machine" e cervello, entra in gioco la dopamina

Le basi neurali del gioco d’azzardo patologico sembrano controllate dal rilascio di dopamina nell’impatto edonico degli stimoli gratificanti. Nella tossicodipendenza, la ridotta responsività cerebrale alla dopamina è considerata una possibile spiegazione della vulnerabilità individuale all’abuso di sostanze. Analogamente, è stata avanzata un’ipotesi di alterazione del sistema dopaminergico in persone con dipendenza dal gioco d’azzardo, per un’anomalia del sistema cerebrale di gratificazione. Un gruppo di ricercatori finlandesi hanno studiato con PET il metabolismo della dopamina a livello del nucleo striato in 12 persone con dipendenza dal gioco d’azzardo, confrontati con 12 soggetti sani di controllo. I partecipanti sono stati sottoposti all’esame durante l’esecuzione simulata del gioco della “slot machine”. Il compito era costituito da due condizioni di guadagno (alto e basso guadagno) e una di controllo. L’attività metabolica cerebrale della dopamina è stata  misurata in tutti i soggetti nelle tre diverse condizioni. È stato registrato un rilascio di dopamina nello striato cerebrale in entrambi i gruppi, sia durante la condizione di alto che basso guadagno. In questa ultima condizione la dopamina veniva rilasciata nella parte associativa del nucleo caudato. Nella condizione di alto guadagno, il neurotrasmettitore è stato inoltre rilasciato a livello dello striato ventrale e in maggiore quantità.   L’analisi metabolica con PET ha quindi dimostrato che la semplice aspettativa di guadagno favorisce il rilascio di dopamina nello striato. Inoltre, nonostante la quantità di dopamina rilasciata sia simile tra giocatori d’azzardo e soggetti sani,  è stata osservata  una correlazione positiva tra la quantità di neurotrasmettitore rilasciato e  la  gravità dei sintomi patologici. Le recenti scoperte neurobiologiche nel campo del gioco d’azzardo sembrano quindi dirigersi verso una ipotesi di alterazione del sistema di gratificazione cerebrale nei soggetti dipendenti dal gioco patologico e aprono la strada a nuove di strategie terapeutiche.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)