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Neurology: cannabinoidi sintetici, ipotizzata una correlazione con l'infarto ischemico cerebrale

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Cannabinoidi sintetici: ipotizzata una correlazione con l’infarto ischemico cerebrale
 

I cannabinoidi sintetici, noti anche come marijuana sintetica, K2 o Spices, sono sostanze sintetiche psicoattive, che generalmente vengono aggiunte a miscele di erbe di facile reperimento attraverso Internet e popolari tra i giovani per gli effetti euforizzanti che esse producono. Tali sostanze sono correlate a gravi effetti avversi, quali convulsioni, anomalie del ritmo cardiaco, attacchi cardiaci, psicosi, allucinazioni. Uno studio di caso condotto dalla University of South Florida descrive il decesso per infarto ischemico cerebrale di 2 giovani fratelli (maschio di 26 anni e femmina di 19 anni) determinato dall’assunzione indipendente, per via inalatoria, di cannabinoidi sintetici. Nella pubblicazione i ricercatori presentano dati inerenti la storia clinica, gli esami fisici e di laboratorio, le immagini cerebrovascolari, l’ecocardiogramma, l’elettrocardiogramma e il ricovero ospedaliero di questi pazienti.


Dai risultati è emerso come la “spice” assunta dai due fratelli provenisse dalla stessa fonte e come contenesse la stessa molecola, il cannabinoide sintetico JWH-018, sostanza illegale negli Stati Uniti e anche in Italia. Il test delle urine era risultato positivo alla marijuana. I ricercatori sottolineano come non vi sia la certezza che l’assunzione di cannabinoidi sintetici sia stata la reale causa dell’infarto ischemico cerebrale, per il quale un ruolo rilevante potrebbe essere stato svolto anche dalla presenza di contaminanti nella sostanza, ad esempio marijuana o una tossina non identificata, oppure da un meccanismo genetico sconosciuto. I referti del neuroimaging suggeriscono tuttavia un’eziologia embolica, coerente con le segnalazioni di gravi problematiche cardiache, tra cui tachiaritmie e infarto del miocardio, determinate dall'uso cannabinoidi sintetici.


“In realtà non si sa quali sostanze si assumano fumando cannabinoidi sintetici” sottolinea in conclusione W. Scott Burgin, uno degli autori della pubblicazione. “Certamente si gioca pericolosamente con il proprio cervello e con la propria salute, poiché queste sostanze espongono gli individui ad agenti chimici sconosciuti e difficilmente rilevabili anche dai laboratori”.

 

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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)