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Neuron: analisi delle ricadute nella cocaina a livello neurale

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Cocaina: ricadute causate da alterazioni neurali
 
La dipendenza da cocaina è caratterizzata da una forte vulnerabilità alle ricadute, causata dal fatto che fattori ambientali precedentemente neutri, con l’uso della sostanza vengono via via associati al consumo di droga, fino ad agire come stimoli che inducono le ricadute. Fino ad oggi tuttavia non si conosceva il modo in cui questi indizi ambientali elicitassero la ricerca compulsiva della droga. Utilizzando un modello animale i ricercatori americani del NARC (Neurobiology of Addiction Research Center), in un articolo da poco pubblicato sulla rivista Neuron, hanno mostrato che quando i ratti dipendenti da cocaina vanno incontro alle ricadute, avviene un rapido aumento delle dimensioni e della forza delle sinapsi (connessioni neurali) nella regione cerebrale del Nucleo Accumbens. Queste alterazioni neurali sono risultate correlate con l’intensità delle recidive. A ratti addestrati ad auto-somministrarsi cocaina, dopo due settimane di astinenza è stata indotta una ricaduta presentando uno stimolo acustico che, in precedenza udivano soltanto quando si somministravano la droga. Lo stimolo acustico veniva associato alla cocaina, causando nei ratti un forte desiderio e spingendoli a premere la leva per ottenere la sostanza. Dopo 15 minuti dall’induzione della ricaduta, le connessioni sinaptiche nel Nucleus Accumbens risultavano aumentate in dimensioni e forza, e tornavano ai livelli normali soltanto dopo 45 minuti circa, quando i ratti smettevano di premere la leva. Questa alterazione neurale non è stata invece riscontrata quando, al posto della cocaina, veniva somministrata una soluzione di saccarosio.
I rapidi processi di plasticità neurale associati alle recidive da cocaina, ma non ai rinforzi naturali, secondo gli autori potrebbero in parte spiegare la difficoltà nella gestione delle ricadute da parte dei cocainomani.

 


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)