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Narghilè, uso in aumento tra gli adolescenti USA

L’utilizzo delle normali sigarette sarebbe in costante diminuzione tra gli adolescenti americani, i quali tuttavia farebbero un crescente uso di prodotti a base di tabacco alternativi come il narghilè.

Questo è quanto emerso da uno studio realizzato dai ricercatori del Center for Drug Use and HIV Research (CDUHR) della New York University, pubblicato nel numero di luglio della rivista Pediatrics.

L’analisi è stata condotta su dati riferiti al periodo 2010-2012, raccolti su 5.540 studenti di scuola superiore, aventi un’ età media pari a 18 anni, ai quali è stato chiesto se facessero uso di narghilè. I dati sono stati estrapolati dall’indagine nazionale “Monitoring the Future”, realizzata ogni anno per verificare l’uso di sostanze da parte degli studenti di scuola superiore USA.
L’analisi dei dati ha evidenziato che il 18% degli studenti avrebbe fumato il narghilè nell’ultimo anno. Di questi, buona parte apparteneva a famiglie con un livello di istruzione e reddito medio-alto e proveniva da aree urbane.

Inoltre, gli studenti fumatori di sigarette o che avevano fatto uso di alcolici, marijuana e di altre sostanze stupefacenti manifestavano una maggior propensione all’utilizzo di questo strumento.

Nel complesso, le statistiche USA fanno emergere un quadro in cui la percentuale di persone che fumano le sigarette è diminuita del 33% negli ultimi dieci anni a fronte di un aumento considerevole (123%) di chi predilige prodotti “alternativi” a base di tabacco come il narghilè. Questo sulla base di un’errata percezione generale che farebbe ritenere quest’ultimo un’alternativa meno dannosa per la salute rispetto alle sigarette. Inoltre, se l’uso del narghilè, tradizionalmente, è stato di tipo occasionale, con il recente ingresso sul mercato di strumenti come le “Hookah pens”, mini-narghilè simili alle sigarette elettroniche, l’utilizzo rischierebbe di diventare abituale e diffuso tra gli adolescenti.

I risultati dello studio portano i ricercatori ad evidenziare l’importanza che vengano adottate a livello sanitario ed educativo nuove strategie per sensibilizzare le fasce di popolazione più a rischio, adolescenti in primis, sui potenziali rischi associati all’uso di questo strumento.

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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)