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NIDA: cervello e fumo passivo, gravi rischi per la salute dei bambini

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Cervello e fumo passivo, gravi rischi per la salute dei bambini

Uno studio finanziato dal National Institute on Drug Abuse (NIDA) e pubblicato recentemente sulla rivista Archives of General Psychiatry, ha

dimostrato con alcuni studi di PET (Tomografia ad Emissione di Positroni) che trovarsi in un ambiente chiuso assieme ad una persona che fuma può evocare il desiderio di fumare (craving) in chi già consuma abitualmente nicotina, ma anche in chi non ha mai fumato. La causa di questo

fenomeno dipende dalla sensibilizzazione del cervello alla nicotina anche con il fumo passivo, per il coinvolgimento dei recettori cerebrali

normalmente attivati dalla diretta esposizione alla nicotina. Precedenti ricerche hanno dimostrato che l'esposizione passiva al fumo durante

l'infanzia aumenta la probabilità della dipendenza dal fumo durante l'adolescenza e rende più difficile smettere di fumare poi da adulti. Il

fumo passivo agisce quindi sul cervello promuovendo comportamenti di dipendenza dalla nicotina. Secondo la direttrice del NIDA la dottoressa N. Volkow, l'esposizione passiva e cronica al fumo di sigaretta innalza i livelli di nicotina nel tessuto encefalico aumentando così la

vulnerabilità della persona alla dipendenza dal fumo. Gli studi di neuroimmagine suggeriscono come delle corrette campagne di prevenzione

debbano evitare l'esposizione al fumo in spazi chiusi o vicino ai bambini. Il fumo passivo nuoce gravemente alla salute soprattutto dei

giovani ragazzi provocando infezioni respiratorie e asma, addirittura morte improvvisa nei bambini. Basti pensare che almeno 50.000 morti

all'anno sono attribuibili ai danni provocati dal fumo passivo.